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Alle donne vittime di violenza spetta il gratuito patrocinio

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Per accedere al gratuito patrocinio, bisogna avere un reddito imponibile ai fini Irpef, per come risultante dall’ultima dichiarazione, non superiore a 11.493,82 euro.

Un limite viene che viene aggiornato ogni due anni, con decreto del ministero della giustizia, in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo. In caso di violenza sulle donne, l’avvocato lo paga lo Stato a prescindere dal reddito della vittima spiega la Cassazione in una sentenza di due giorni fa.

La donna vittima di violenze o maltrattamenti ha la possibilità di accedere sempre al gratuito patrocinio, anche se il proprio reddito (o quello del partner) supera i tetti fissati dal decreto ministeriale. In tal modo la beneficiaria non dovrà pagare né le tasse, né la parcella dell’avvocato che la difenderà nel corso del procedimento penale e/o civile (per il risarcimento del danno) contro l’aggressore. 

Il gratuito patrocinio senza limiti di reddito si applica anche ai procedimenti in corso all’entrata della legge del 2013 che ha istituito tale diritto.

Ammessi al gratuito patrocinio senza alcun limite di reddito anche i seguenti soggetti:

Sono invece esclusi dal gratuito patrocinio i soggetti già condannati con sentenza definitiva per i seguenti reati: associazione di tipo mafiosoproduzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.
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