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Inchiesta Abruzzo, ‘Fatto’ e ‘Repubblica’ fanno fuoco su Chiodi

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Chi l’avrebbe detto che quelli del ‘Fatto’ avessero accolto il mio invito? Nessuno. Eppure, il gran giornalismo del duo Travaglio-Padellaro, lo hanno fatto. Anzi, sono andati oltre e, sulla vicenda abruzzese, hanno intervistatoun vero e proprio statista: Rocco Siffredi. Altro che giornalismo anglosassone.

Chi l’avrebbe detto che quelli del ‘Fatto’ avessero accolto il mio invito? Nessuno. Eppure, il gran giornalismo del duo Travaglio-Padellaro, lo hanno fatto. Anzi, sono andati oltre e, sulla vicenda abruzzese, hanno intervistatoun vero e proprio statista: Rocco Siffredi. Altro che giornalismo anglosassone.

Nell’articolo in cui abbiamo ragionato di giornalismo, ci siamo limitati ad evidenziare che, ormai, la stampa, per vendere copie, è costretta a vendersi l’anima inseguendo sentieri più o meno condivisibili.

Non c’è inchiesta giudiziaria che non si faccia sulla stampa. Specie quella politica. Dopo De Fanis-Zingariello ora è il momento di Chiodi-Marinelli. Tutto secondo copione. Tutto secondo programma. Sesso in prima pagina e intrecci amorosi, prima, inchiesta con atti e documenti, poi. Forse. Nel frattempo, però, famiglie rovinate e persone ‘uccise’ moralmente. Siamo il popolo delle libertà individuali ma, quando conviene, il popolo dei bacchettoni di tardo ‘800.

‘Il Fatto’, in questo caso, che ti combina? Ti intervista, sull’argomento ‘notti d’amore’, uno dei più grandi statisti di tutti i tempi: Rocco Siffredi.

“Sono solo italiani che si inchinano alla religione nazionale – tuona Siffredi – . Politici o insegnanti, cambia poco. Indicano un modello di comportamento e poi fanno esattamente il contrario”. Ammazza che analisi psico-sociale. Poi aggiunge che Chiodi non dirà mai:”Sì l’ho fatto perché ne avevo voglia e ora ne pago le conseguenze. Non c’è coerenza, coraggio, dignità. E non si capisce il perché. Come stiano esattamente le cose l’hanno capito tutti”. Vuoi vedere che anche Siffredi frequenta le Procure essendo in grado di affermare di conoscere i fatti?

L’alto giornalismo di ‘Padella-Travaglio’ incalza con domande da non fare sconti a nessuno:”Chiodi avrebbe ospitato una ragazza in un albergo romano e il conto, poco più di trecento euro, sarebbe finito sulle spalle dei contribuenti”. Per Siffredi non c’è più scampo al punto da ammettere che:”Dopo il bigottismo, a ruota, segue il perdonismo. Tempo tre giorni e di questa storia d’Abruzzo non parlerà più nessuno”.

Siffredi però non ha fatto i conti con uno dei tanti dipendenti del re delle cliniche private d’Abruzzo Luigi Pierangeli che, oltre ad avere una potenza economica sconvolgente, possiede una grande forza per far inginocchiare chiunque ai suoi piedi e farsi, volendo, lucidare anche le scarpe. Uno dei tanti dipendenti è tale Giuseppe Caporale, in quota Cda dell’emittente televisiva regionale ‘Rete 8’ di cui Pierangeli è editore. Caporale scrive anche per un altro potente, tale De Benedetti, editore, tra gli altri, de ‘La Repubblica’.

Caporale scrive che:”la donna che ha trascorso con lui una notte nella stanza 114 dell’hotel del Sole al Pantheon di Roma, ha gestito, per due anni, fondi del terremoto. Un milione e mezzo di euro”. Poi aggiunge:”li ha amministrati senza che avesse alcun titolo per farlo. Quella notte a spese delle Regione, scivolata dentro un verbale dei carabinieri nell’inchiesta ‘Rimborsopoli, non era dunque ‘una cosa finita lì’, come lo stesso presidente della Regione aveva dichiarato al Corriere”.

Il giornalista è convinto che la Marinelli non ha mai speso quei soldi e che per questo sono tornati indietro e successivamente riaffidati alla Provincia dell’Aquila.

Se le cose stessero realmente così c’era la necessità di spiattellare al mondo il sesso tra il presidente e la donna? E, sempre se le cose stessero in questo modo, dovevamo apprenderlo da ‘Repubblica’ o dal ‘Fatto’? Chi passa le carte ai giornali? Le Procure, in questo caso, non hanno nulla da dire?

“Gli articoli apparsi oggi su ‘Repubblica’ e ‘Il Fatto Quotidiano’ – dichiara Gianni Chiodi – certificano che ormai è cominciata un’altra partita, completamente avulsa dalla vicenda giudiziaria. 

Non posso ovviamente correre dietro a tutte le provocazioni, illazioni e ricostruzioni fantasiose con chiaro intento denigratorio, che da qui al 4 febbraio troveranno spazio sui media e sui social network. Oltre a quanto faranno i miei legali, ai quali ho già dato mandato di perseguire ogni attività diffamatoria nelle sedi opportune, il 4 febbraio chiarirò ogni aspetto dinanzi alla Procura di Pescara, e dimostrerò la mia assoluta estraneità ai reati che mi vengono contestati. Subito dopo indirò una conferenza stampa per illustrare ai giornalisti e agli Abruzzesi tutti gli aspetti della vicenda e precisare tutte le questioni più rilevanti, e contestualmente rispondere alle domande che mi saranno rivolte”.

Sbaglio o alcuni dei soggetti che attaccano Gianni Chiodi hanno mandato alle forche già un’amministrazione regionale e, qualcuno tra di loro, ha rilevato qualche clinica?

 

Antonio Del Furbo

 
 
 
 
 

 

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