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Otello Lupacchini, l’ex procuratore condannato e trasferito dal Csm per la critica a Nicola Gratteri

Otello Lupacchini, l'ex procuratore condannato e trasferito dal Csm per la critica a Nicola Gratteri

Otello Lupacchini aveva detto di non sapere nulla di Rinascita Scott perché Gratteri non lo aveva informato. "Parole travisate"

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La vicenda giudiziaria dell’ex procuratore generale di Catanzaro, Otello Lupacchini, finisce con una condanna da parte del Consiglio Superiore della Magistratura. Il Csm, inoltre, conferma il trasferimento del giudice a Torino e la perdita di anzianità di 3 mesi.

La sentenza della sezione disciplinare del Csm nei confronti di Otello Lupacchini è stata emessa al termine del procedimento nato in seguito a un‘intervista rilasciata nel dicembre 2019 al Tgcom 24. Lupacchini aveva criticato pubblicamente il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri all’indomani del blitz “Rinascita-Scott” contro la cosca Mancuso.

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Otello Lupacchini aveva parlato di “evanescenza” delle operazioni della Direzione distrettuale antimafia usando un “tono irridente denigratorio” nei confronti di Gratteri. Lupacchini, inoltre, è stato assolto dall’accusa di aver denigrato lo stesso Csm postando su facebook una petizione a sostegno del procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, trasferito dal Consiglio superiore della magistratura perché indagato (oggi imputato) per corruzione dalla Procura di Salerno.

“Non ho voluto denigrare nessuno”.

“Non ho mai contestato una violazione al dottor Gratteri” e l’esistenza di un “grave contrasto” con lui “è una favola nera inventata di sana pianta”. Si è difeso così Lupacchini in aula prima che il Csm si ritirasse in camera di consiglio. L’ex procuratore generale di Catanzaro ha attaccato sia la procura generale della Cassazione, che aveva chiesto la conferma del suo trasferimento e la condanna alla sanzione della censura, sia gli stessi giudici del Csm. La prima, secondo Lupacchini, avrebbe travisato le sue dichiarazioni al TgCom.

Su Rinascita Scott – ha detto il magistrato – “ho risposto ‘non ne penso nulla, perché non ne so nulla. E non lo so perché non esiste una canale comunicativo, stante la buona abitudine del procuratore distrettuale (cioè Gratteri, ndr) di evitare questo tipo di contatti, quando in realtà il Pg deve essere informato” per poter esercitare “le attività di coordinamento ed evitare sovrapposizione di indagini”. Al Consiglio superiore della magistratura va anche peggio: “Sono consapevole della naturale ostilità di questo giudice” si è lamentato Lupacchini che, in aula, ieri ha parlato di un “pregiudizio” nei suoi confronti. Una frase che ha provocato la reazione immediata del presidente del collegio giudicante, il laico di area M5S Fulvio Gigliotti: “Non c’è nessuna ostilità del collegio, la invito a correggere il tiro”.

Appena dopo la sentenza del Csm, l’avvocato Ivano Iai ha affermato: “Valuteremo se proporre un’eventuale impugnazione davanti alle Sezioni unite dopo aver letto le motivazioni”. Il difensore di Lupacchini ha aggiunto, inoltre, che “è stata una giornata faticosa conclusasi con un’assoluzione per un capo di incolpazione” riferendosi all’assoluzione dell’ex pg di Catanzaro per il post su facebook relativo a una petizione a favore di Eugenio Facciolla.

Lupacchini sotto processo anche a Salerno

I pm lo accusano di falsità ideologica ed errore determinato dall’altrui inganno. In sostanza, per farsi aumentare la scorta dal terzo al secondo livello, l’ex procuratore generale trasse in inganno il prefetto di Catanzaro e il direttore dell’Ucis, l’ufficio centrale interforze per la sicurezza personale.

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