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Perché non sono stati chiesti i tabulati delle celle telefoniche di tutti gli apparecchi cellulari che sono transitati dentro e vicino la banca nelle ore della morte di David? Perché i vestiti di David, in un primo tempo sequestrati, sono stati distrutti senza essere mai analizzati?

di Antonio Del Furbo

E ancora. Perché non è mai stato fatto l’esame istologico delle ferite ritrovate sul corpo di David? Perché non si è fatto immediatamente l’esame del Dna sul corpo di David, né sull’orologio né sui telefoni cellulari? Perché i fazzoletti sporchi di sangue ritrovati nell’ufficio di David sono stati distrutti dalla Procura senza essere mai stati analizzati? Perché non sono mai state identificate le persone presenti in banca nell’ora in cui David è volato dalla finestra? Perché non sono mai state acquisite le immaginidelle oltre dieci telecamere interne ed esterne alla banca? Perché la procura non ha aperto un fascicolo nell’immediato per omissione di soccorso per trovare la persona che entra nel vicolo con il telefono all’orecchio alle 20.11? Perché dalla prima archiviazione dell’agosto 2013 la Procura di Siena ha aspettato più di due anni prima di riaprire il caso nel novembre 2015?

Sono solo alcune delle domande a cui i giudici non hanno ancora dato una risposta né alla famiglia di David, né agli italiani.

Ora sulla vicenda, dopo le importanti dichiarazioni di Pierluigi Piccini, ex dirigente del Monte dei Paschi ed ex sindaco di Siena, ne arrivano altre choc. 

“Ho paura di parlare. Alla fine sono persone con le quali bisgona stare attenti”. Così l’escort intervistata da Antonino Monteleone de Le Iene che ha raccolto la testimonianza di un uomo che afferma di aver partecipato come escort ad alcune feste e cene private.

I festini di cui parla l’escort si sarebbero svolti nelle campagne toscane, nei dintorni di Siena e in altre città d’Italia. L’obiettivo di queste cene era quello di“intrattenere degli ospiti di alto profilo che avevano una certa importanza per le persone che organizzavano queste feste”.

A partecipare sarebbero stati personaggi di spicco della società senese come un importante ex dirigente della Banca Monte dei Paschi, un sacerdote con un incarico di rilievo nella Diocesi, diversi magistrati, un politico, un giornalista e persino un ex Ministro. Tutte persone che l’escort riconosce da alcune foto che Monteleone gli mostra.

“Ho guadagnato cifre da capogiro: fino a 10.000 euro in due o tre giorni di incontri.”

Stando alla dichiarazioni dell’escort, ci sarebbe anche chi ha registrato quegli incontri. Dunque, in circolazione ci sarebbero dei video. 

Dopo la messa in onda dei precedenti servizi de Le Iene, sono state aperte quattro nuove indagini: due presso la Procura di Siena e due presso la Procura di Genova (competente a indagare per fatti che riguardano i magistrati senesi). Le due indagini della Procura di Genova, una per abuso d’ufficio e una per diffamazione, sono state aperte in seguito alle dichiarazioni di Pierluigi Piccini, raccolte da Le Iene, in riferimento a presunti festini che si sarebbero svolti in una villa fra Siena e Arezzo. Dichiarazioni che corrispondono a quelle dell’escort.

David Rossi era il capo della Comunicazione di Monte dei Paschi di Siena e la sera del 6 marzo 2013 è precipitato da una finestra della sede della banca a Rocca Salimbeni, nel capoluogo toscano. In quelle stesse settimane, Mps era al centro di una grande inchiesta basata sull’acquisizione di Antonveneta.

Nel luglio 2017, il gip ha disposto l’archiviazione del fascicolo d’indagine aperto con l’ipotesi di reato d’istigazione al suicidio, accogliendo la richiesta avanzata dalla procura senese e respingendo così l’opposizione avanzata – nel novembre 2015 – dai legali della famiglia Rossi, da sempre convinti che si sia trattato di omicidio. È la seconda archiviazione in questa vicenda: una prima indagine si era chiusa nel marzo 2014. 
 
La moglie di David Rossi Antonella Tognazzi e la figlia della donna Carolina Orlandi, che non credono all’ipotesi del suicidio, sono da anni impegnate per far sì che si continui a indagare sulla morte dell’uomo. 
 
“Non credo che David Rossi si sia suicidato…C’è un’altra storia parallela un avvocato romano mi ha detto…devi indagare su alcune ville fra l’aretino e il mare e i festini che facevano lì. Perché la magistratura potrebbe anche avere abbuiato tutto perché scoppia una bomba morale’. Non so se mi sono spiegato? Questo avvocato romano mi ha detto: ‘C’è una villa fra Siena e Arezzo e c’è una villa al mare, dove facevano i festini’. Chi andava in queste feste? Chi ci andava? Ci andavano anche i magistrati senesi ad esempio? Mah. Ci andava qualche personaggio nazionale? Mah. La cocaina gira a fiumi in questa città”.
 
Queste parole furono pronunciate da Piccini dopo che, appunto, un suo amico gli rivelò un possibile intreccio sul caso Rossi tra politica e magistratura.
 

Ipotesi confermata anche dall’ex gigolò nell’intervista a Le Iene, che racconta proprio di alcuni festini in diverse ville nelle campagne toscane, a Bologna e sul litorale romano a cui partecipavano dirigenti di Mps, magistrati, giornalisti, politici e un prelato molto in vista della diocesi senese.

“Ho deciso di raccontare questa storia quando è uscito il primo servizio su David Rossi – ha spiegato l’uomo all’inviato del programma – . Quando ho visto la figlia di David fare un appello in televisione dove appunto diceva che tutte le mattine controllava i social, o comunque Facebook o quant’altro, con la speranza di trovare qualcuno che le dicesse ‘ci dobbiamo vedere, ti devo parlare’. Da lì ho deciso che fosse giusto raccontare tutta la vicenda”.

Tra i suoi clienti c’erano anche dirigenti di Mps e ai festini la cocaina scorreva a fiumi e spesso al situazione di trasformava in un’orgia. La maggior parte dei partecipanti “non erano gay dichiarati o comunque omosessuali” e “avevano famiglia e figli”. “Sono persone con le quali bisogna stare attenti perchè possono diventare pericolose.” “Io ho visto, mi ricordo benissimo, una discussione a Monteriggioni con due persone che litigavano furiosamente e mi ricordo uno dei due che litigava, che aveva proprio negli occhi uno sguardo che… non da assassino, ma insomma”, ha aggiunto ancora l’escort. 

Poi, parlando di Rossi dice:“lo avevo sentito nominare. Non lo avevo mai visto ad una festa. Non ho mai avuto un incontro con lui. Alle feste c’erano persone legate alle forze dell’ordine. Si è parlato anche di qualcuno legato ai servizi segreti, robe del genere…”. L’escort, parlando della morte di Rossi ha aggiunto:”in quelle feste si parlava anche dell’ipotesi che qualcuno lo avesse scaraventato giù dalla finestra”.

Infine il giornalista propone alcune foto di persone che, secondo alcune voci che girano nella città, avrebbero partecipato ai festini. E l’escort riconosce alcui volti. Tra cui un Pubblico Ministero che sarebbe stato suo cliente.

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