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La scossa è stata avvertita anche sul litorale romano e nei Castelli Romani.

La gente si è riversata per strada e i numeri di emergenza sono rimaste intasate dalle migliaia di telefonate. L’epicentro è stato registrato a tre chilometri dal comune di Colonna, ad una ventina di chilometri da Roma. La scossa, di magnitudo 3.7, ha avuto l’epicentro a 9 chilometri di profondità e vicino al piccolo centro di 4mila abitanti nei Castelli Romani. San Cesareo, Gallicano nel Lazio, Zagarolo e Monte Compatri gli altri Comuni vicini. “Stiamo facendo delle verifiche – ha detto all’ANSA il sindaco di Colonna Fausto Giuliani – perché qualche edificio in centro risulta lesionato. Per ora non abbiamo segnalazioni di feriti. C’è stata tanta paura in paese, stanno tutti in strada”.

La scossa è stata avvertita in maniera netta nella zona est della Capitale. L’Atac ha sospeso per un breve periodo la circolazione della Metro C per svolgere delle verifiche. Squadre della Protezione civile regionale del Lazio e dei Comuni, in collegamento con la sala operativa regionale, stanno già effettuando dei monitoraggi nei centri storici delle città dei Castelli romani.

La zona dei Colli Albani è a pericolosità sismica medio-alta. “Famosa per i vulcani, questa zona ha una sua attività sismica frequente e storicamente non sono mai avvenuti terremoti con magnitudo elevatissime”, ha detto all’ANSA il sismologo Carlo Meletti, dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Il sisma più forte storicamente documentato risale al 1806, con una magnitudo stimata in 5.6, con danni abbastanza estesi sulle località più vicine, come Rocca di papa Zagarolo.

Di admin

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