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Questa mattina, nel laboratorio analisi presso il distretto sanitario di Chieti centro, un infermiere (richiesta di anonimato) di 56 anni, di Chieti è stato vittima di un’aggressione.

Verso le 9:40 l’operatore sanitario si trovava con la sua collega, Rossella, presso l’ambulatorio prelievi, quando all’improvviso ha aperto la porta un signore.

L’operatore, che in quel momento stava facendo il prelievo ad una donna, gli ha detto di attendere e, prima di chiudere la porta, gli ha ricordato che c’è un cartello che dice di bussare e aspettare che la porta venga aperta da un operatore sanitario.

Il signore è uscito, ha aspettato che la signora uscisse e a quel punto è entrato con violenza e ha cominciato ad aggredire verbalmente l’infermiere.

In pochi minuti, da frasi come: “Chi le da questa autorità?”, “ti aspetto fuori e ti faccio vedere”, l’ignoto signore è passato alle mani nel vero senso della parola, poiché ha messo una mano sulla faccia dell’operatore sanitario provocandogli vistosi graffi sul viso.

Il volto dell’operatore sanitario ha cominciato a sanguinare e a quel punto, probabilmente alla vista del sangue, l’aggressore è scappato via.

Si pensa ad un probabile anello che abbia provocato le lesioni, tali da far andare l’operatore sanitario al pronto soccorso con un referto di 7 giorni di prognosi.

L’identità del signore è sconosciuta poiché non aveva alcuna impegnativa e non risultava nelle liste di prenotazione.

Gli unici dati certi rimandano alle testimonianze dell’aggredito e dei presenti: era un signore di circa 40 anni, italiano, ben vestito che aveva una provetta in mano, molto probabilmente con delle feci, per lo screening di ricerca del sangue occulto.

L’infermiere aggredito, oltre ad aver consegnato le carte per la denuncia all’INAIL dell’infortunio sul lavoro, si è recato dai carabinieri per valutare la possibilità di una denuncia contro ignoti.

 

Marco Minnucci

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