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Carlo Spatola Mayo contesta domande e articoli di due giornalisti

Metti una tranquilla giornata invernale. Metti un pò di sole che si affaccia su un cielo azzurrognolo. Metti una tranquilla conferenza stampa di mezza mattinata nel capoluogo adriatico e metti i soliti giornalisti con un palmo di lingua che strisciano al cospetto di qualche barone della politica. Fortunatamente tra una quantità indefinita di “merda” giornalistica abruzzese, ci sono giovani rampanti con idee nuove e tanta voglia di fare e, soprattutto, non legati a sponsor politici. 

I fatti. Stefano Buda sta seguendo la presentazione dei candidati grillini per le prossime elezioni politiche nella sala consiliare del Comune di Pescara. Il giornalista del Tempo d’Abruzzo scrive:«Entusiasmo, passione e qualche polemica, in Comune a Pescara, dove il Movimento 5 Stelle ha presentato i candidati abruzzesi alle politiche». La questione si fa interessante e decido di leggere l’articolo. Buda scrive che verso la fine della conferenza stampa l’aria si è fatta elettrica perché qualcuno ha osato fare qualche domanda sul video circolato in rete dove si vede Beppe Grillo dialogare con alcuni esponenti della formazione CasaPound.«L’antifascismo è un problema che non mi compete, è come dire se sei razzista o anti-razzista… se un ragazzo di Casa Pound ha i requisiti per entrare nel movimento, non c’è problema» dichiara il non leader, il non segretario, il non portavoce il non si sa che cazzo sia Grillo. Il buon Buda chiede quali siano le posizioni degli esponenti abruzzesi e di tutta risposta i rappresentanti dicono:«Queste cose non contano nulla», «E’ roba vecchia, noi siamo oltre», «Voi giornalisti fate solo gossip», si agitano diversi attivisti. «Non mancano interventi di segno opposto – racconta Buda – Un signore chiede ai candidati la conferma che «il movimento non è fascista e non apre a Casa Pound», mentre il militante Massimiliano Di Pilo tiene a rimarcare: «Siamo antifascisti e io sono membro dell’Anpi». Sulla stessa linea gli esponenti più in vista. «Siamo antifascisti – osserva il consigliere comunale di Spoltore, Carlo Spatola Mayo – Ma non crediamo nei vecchi schemi e preferiamo parlare d’altro». Insomma i giornalisti sono gossippari perché fanno domande secondo i duri e puri del M5S. Ben vengano i giornalisti gossippari a questo punto sempre meglio dei giornalisti marchettari. Decido di saperne di più e apro il sito di “Abruzzo independent” e leggo:«Un collega è riuscito a scatenare l’inferno con una domanda, dimostrando che tra gli attivisti del M5S c’è quantomeno un po’ di tensione, sia verso noi “scribacchini” sia verso l’argomento “Fascismo”». Il “subacqueo” direttore continua e scrive:«Alcuni “simpatizzanti” presenti tra il pubblico hanno cominciato ad attaccare il malcapitato giornalista, dimostrando indirettamente che la questione Casapound è un nervo scoperto, eccome. Nei confronti di Stefano è partito, in sostanza, un vero e proprio mini processo, del tutto fuori luogo e del tutto immotivato: hanno iniziato a dirgli che doveva fare domande sul programma e non su queste cose, e qualcuno si è addirittura permesso di dargli lezioni su come dovesse svolgere il proprio mestiere, affermando che il suo era un modo vecchio di fare giornalismo e che dunque stava agendo in modo sbagliato». A parlare non era né Cicchitto né Berlusconi ma un simpatizzante del M5S. E chi è questa gente per dire come si fa a raccontare  una storia? Devo pensare che Dio abbia dato solo a loro la capacità di discernere la verità dalle bugie, le virtù dai vizi?

Mentre prendo il mio solito caffè delle 17 e guardo Grillo dalla finestra della redazione camminare sulle acque del fiume Pescara, telefono al buon Manzo Beef e mi dice che è stato costretto a pubblicare una rettifica sul suo articolo. Leggo in “Qualcosa da rettificare” che:«Carlo Spatola Mayo, uno dei portavoce dei grillini, si è risentito per questo articolo e ci ha inviato una serie di precisazioni che pubblichiamo. “«Il titolo ‘”Tensione immotivata’ -– dice Mayo -– non significa nulla. Se c’è la tensione, vuol dire che c’è un motivo. Altrimenti non c’è. Quindi è un titolo che sposta l’attenzione dal tema della conferenza stampa, e questo non è corretto. Il riferimento nel catenaccio è più che sufficiente”». Mayo contesta anche l’’espressione “idee e programmi assolutamente chiari”, affermando che “«la notizia doveva essere questa. Quali le idee, quali i programmi. Chi li volesse conoscere, li leggesse da qualche altra parte. Alla faccia delle 5 W del giornalismo, delle quali in questo pezzo se ne intravedono a malapena un paio”». Rimango esterrefatto: un politico che da lezioni di giornalismo a un giornalista, manco fosse Maurizio Gasparri! Mi sentirei, stando così i fatti, di contestare allora ogni singola azione di un politico: dall’impostazione della sua pagina web a quello che mangia a pranzo e cena. I giornalisti, i blogger e qualsiasi altro essere umano sulla faccia della terra, cari grillini, sono liberi di pensare, scrivere e fare tutte le domande che vogliono. Voi non avete la verità tra le palle!


di Antonio Del Furbo

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