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La cosa in Abruzzo si fa grossa. Molto grossa. Grossissima. Da un lato ‘Big president’ (spero si possa ancora scrivere senza rimediare una querela) dall’altro i giornalisti e persino (udite, udite) l’Odg Abruzzo. A noi, comuni mortali, non ci resta che comprare patatine e popcorn e gustarci lo spettacolo. Antonio Del Furbo

Che succede, quindi? Succede che quei bontemponi di giornalisti Rai pare abbiano messo in giro voci false e tendenziose riguardo l’ente regionale. Talmente gravi da indurre presidente e direttore a presentare querela per danni d’immagine. 

Slurp.

“Botta e risposta tra Regione e Rai regionale sul caso Masterplan” scrive il quotidiano locale Il Centro. “Il governatore Luciano D’Alfonso e il direttore Cristina Gerardis avevano diffuso una nota anche su facebook nella quale facevano riferimento a ‘un gravissimo danno all’immagine della Regione’ recato dal servizio televisivo mandato in onda dal Tg regionale sul Masterplan bocciato ‘senza effettuare riscontri’. Nella nota si diceva anche di aver dato mandato all’ufficio legale di tutelare l’ente. Dopo la presa di posizione dell’Ordine giornalisti, c’è stata la replica del Cdr (comitato di redazione) della Rai alla Gerardis, nella quale si sostiene ‘l’assoluto equilibrio’ contenuto nel pezzo: ‘L’ unico “danno d’immagine” ravvisabile è a nostro avviso quello cagionato da chi, attraverso i social network, getta ombre sulla correttezza degli organi di informazione, pratica assai usuale di questi tempi”.

Doppio slurp.

Big president, insomma, aveva interrotto sul suo Facebook la lunga e noiosa (e superata) lista di appuntamenti e ha riportato, con tanto di caratteri cubitali, una nota dell’avvocato Cristina Gerardis, Direttore Generale della Regione Abruzzo, dal titolo:”LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE”.

Nella precisazione si legge:“In relazione alle notizie apparse nei giorni scorsi sul blog Maperò e riprese ieri (senza peraltro assumere alcun elemento di riscontro) dal Tgr Abruzzo nell’edizione delle 19.30, aventi ad oggetto il Masterplan per il sud, è doveroso, nell’interesse dell’Ente, già gravemente leso dalla portata intrinsecamente falsa e diffamatoria delle notizie medesime, precisare la verità dei fatti e stigmatizzare un modo di fare contro-informazione che ha come prima vittima gli stessi utenti, lettori e telespettatori, per di più residenti sul territorio regionale”. 

“Pertanto, ciò che è stato diffuso è, come detto, non solo profondamente falso e frutto, invero, di una pura invenzione, ma idoneo a cagionare alla Regione e al territorio un gravissimo danno all’immagine, alla reputazione nonché un potenziale e non calcolabile pregiudizio economico. Sarà cura degli uffici legali valutare con quali modalità verranno assunte tempestive iniziative a tutela della Regione, da svolgersi nell’immediato nelle opportune sedi giudiziali e stragiudiziali”.

Peraltro, trattasi almeno della seconda volta che accade un fatto del genere: la scorsa estate era stata data una notizia destituita di ogni fondamento circa un fantomatico scioglimento del Consiglio regionale ad opera della Corte dei Conti, eventualità poi smentita da un comunicato dalla stessa Corte.”

Triplo slurp con leccata di basetta.

Insomma a D’Alfonso il primo ministro Matteuccio ha chiesto opere con una maturità progettuale e amministrativa, ovvero di rapida cantierabilità” pretendendo “garanzie performanti: se il lavoro per il quale si invocano risorse non viene portato a termine, la responsabilità ricade sul contraente, cioè la Regione”.

Big speed, più veloce della luce, ha individuato un Masterplan diviso in quattro settori: infrastrutture, sviluppo economico, ambiente, cultura e turismo. “Sul tavolo abbiamo messo diversi capitoli: risanamento dei fiumi e completamento dei depuratori per la funzionalità del ciclo idrico abruzzese; completamento delle piste ciclabili; banda larga con particolare riguardo alle aree industriali; trasporti su ferro (miglior collegamento dei porti, sistema urbano Chieti-Pescara, collegamento L’Aquila-Pescara); trasporti su gomma (quarto lotto della Teramo-mare, collegamento L’Aquila-Pescara, interventi in Valfino e prolungamento dell’asse attrezzato di Pescara nel porto) e la coniugazione ferro-gomma-acqua per i porti con particolare riguardo a Vasto, Ortona e Pescara”.

E allora, come si permettono questi giornalisti di buttare ombra sulla macchina amministrativa regionale?

Vorrei dirLe, caro presidente, in qualità di semplice e umile cittadino, di non usare il mio nome per portare avanti la sua battaglia legale contro la Rai e contro i blogger. Io, caro presidente, non mi sento vittima né della informazione né della contro-informazione. Vede caro presidente, se Lei querela la Rai io potrei sentirmi offeso dalle gesta sue e della Gerardis in quanto l’azienda d’informazione pubblica rappresenta anche un po’ me.

E, soprattutto in questo caso, la “prima vittima” sono “gli stessi utenti, lettori e telespettatori, per di più residenti sul territorio regionale”. 

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