Ama non può seppellire i morti: che fine hanno fatto i 2 milioni di euro stanziati?
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A dicembre scorso l’amministrazione di Virginia Raggi presentava in pompa magna il super progetto di riqualificazione per i cimiteri romani. Oggi Ama, come abbiamo riportato, non riesce a tumulare i morti.

Qualcosa è andato storto visto che oggi la società pubblica romana – che assicura l’espletamento dei servizi cimiteriali – risponde a un padre, che chiede informazioni per la tumulazione del figlio, in modo freddo e distaccato: “inumazione non urgente”. Quel padre è  Andrea Romano, deputato del Partito democratico. “Il feretro con nostro figlio sta da due mesi in un deposito al cimitero di Prima Porta, accatastato tra decine di bare“. “Ho deciso di denunciare questo dramma, perché è lo stesso che stanno vivendo centinaia di romani”. E, infatti, c’è anche la storia di Ilaria di Piazza: “Mia nonna è morta a Dicembre a Roma e ancora aspettiamo la tumulazione al cimitero Laurentino“.

Dopo la denuncia di Romano il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha risposto al deputato:

“Ciò che è accaduto alla famiglia di Andrea Romano e ad altre famiglie è ingiustificabile. Sono vicina a tutti loro. Posso solo immaginare lo strazio e il terribile dolore che stanno vivendo. Ho convocato Ama che mi ha assicurato di stare lavorando ad una soluzione per dare risposte ai cittadini in questo momento di emergenza coronavirus”.

Peccato che Ama stia lavorando da un bel pezzo alla questione. E di soluzioni non se ne intravedono.

L’assessore alle Politiche del Verde, competente anche per la gestione dei cimiteri, Laura Fiorini, a dicembre scorso diceva:

“Abbiamo già impegnato i fondi necessari per intervenire quanto prima ed ampliare la capacità ricettiva aumentando il numero dei loculi-ossario e potenziando il crematorio del Flaminio. Per quanto riguarda, invece, il cimitero Laurentino si era deciso di fare un nuovo forno ma il rinvenimento dell’antica vasca romana ha reso impraticabile questa soluzione spingendoci ad optare per la creazione di nuovi campi di inumazione e di loculi-ossario”.

Proprio la Fiorini parlava di “fondi e interventi urgenti” – sempre a dicembre 2020 – che avrebbero dovuto gestire la realizzazione di 10 interventi in alcuni dei cimiteri di propria competenza: Verano, Laurentino, Flaminio, Ostia Antica e Maccarese. Per il solo cimitero Laurentino è stato investito oltre 500mila euro. Parte sarebbe dovuto servire per lavori di completamento e realizzazione di loculi ossari e un’altra parte per indagini archeologiche e valorizzazione di un’antica vasca romana in tufo rinvenuta all’interno del perimetro in un terreno di circa 2 ettari.

Non solo.

Altri 800 mila euro sono stati impegnati per la realizzazione di loculi ossario nel cimitero di Ostia Antica. Mentre 70mila euro sono stati assegnati per la progettazione dell’ampliamento e della sicurezza di 3 nuove linee del forno crematorio. Linee che si trovano all’interno del cimitero Flaminio. Il pacchetto comprendeva anche i lavori di riqualificazione della chiesa di San Michele all’interno del cimitero Flaminio, il rifacimento di un tratto di muro perimetrale del Verano e lavori di straordinaria manutenzione nel cimitero di Maccarese.

Questi erano alcuni dei principali interventi che sarebbero dovuti essere realizzati grazie allo stanziamento di oltre 2 milioni di euro che Roma Capitale ha destinato ad Ama. E sempre a dicembre la mossa del Comune arrivò dopo le tante denunce di cimiteri al collasso, forni crematori pieni, e container noleggiati appositamente per ospitare le bare in attesa. Un’attesa che con il tempo è peggiorata nei tempi. Dai 10 a 15 giorni, si è arrivati, oggi, agli oltre tre mesi.

E il sindaco continua a promettere.

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