Autovelox: miniera d'oro per i piccoli comuni
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Nelle metropoli i ricavi degli autovelox rappresentano cifre modeste, ma nei piccoli comuni possono raggiungere cifre considerevoli, talvolta persino milionarie.

Gli autovelox, spesso odiati e temuti dagli automobilisti, rappresentano una fonte di entrate significativa per alcune amministrazioni locali. Paradossalmente, più il comune è piccolo, più rilevanti diventano i proventi derivanti dalle multe.

I record nei piccoli comuni del Veneto

Sebbene gli autovelox non siano installati con l’intento di fare cassa, ma piuttosto per la manutenzione e la sicurezza stradale, le cifre delle multe registrate in alcuni luoghi li hanno resi bersaglio di vandali e automobilisti esasperati. Il caso più significativo è quello dell’autovelox a Passo Giau, nelle Dolomiti bellunesi, precisamente a Colle Santa Lucia. Nonostante il comune conti solo 350 abitanti, questo dispositivo ha generato multe per 1.265.822 euro nel triennio 2021-2023, equivalenti a 3.616 euro per ogni residente.

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È evidente che non sono solo i locali a contribuire a queste cifre, ma soprattutto i numerosi turisti, molti dei quali stranieri, che attraversano il valico ogni anno. Tuttavia, anche questo autovelox non è stato risparmiato: a gennaio è stato segato e reso inutilizzabile. La stessa sorte è toccata a molti altri dispositivi in Veneto, una regione nota per la presenza di Fleximan, alias Enrico Mantoan di Forza Nuova, e i suoi seguaci. Il primato per i ricavi da autovelox va però a Cittadella, che ha incassato 3.486.863 euro, seguito da comuni come Cadoneghe, Giacciano Con Baruchella, Bagnolo Di Po, Arsiè e Tribano.

Dal Lazio alla Puglia, i comuni più profumati

Anche nel Sud Italia i piccoli comuni beneficiano notevolmente degli autovelox. In Salento, Galatina, Trepuzzi, Cavallino e Melpignano hanno raccolto complessivamente 8,7 milioni di euro solo nel 2023. La strada statale 372 Telesina, che collega Caianello a Benevento, è un altro esempio, con i comuni di Puglianello, Castelvenere e Torrecuso che hanno incassato 2,3 milioni di euro. Nel Lazio, la via Flacca ha fruttato 2.177.914 euro a Terracina, 506.886 euro a Formia e 365.326 euro a Gaeta.

Nelle grandi città, gli autovelox fanno solo l’11% delle multe

Nei grandi comuni, invece, gli autovelox contribuiscono meno alle entrate. Nelle 14 città italiane con oltre 200.000 abitanti, le multe per violazioni del codice della strada hanno totalizzato 583 milioni di euro nel 2022, di cui solo l’11% proveniente dagli autovelox. Questa percentuale scende al 6% da Roma in giù. La ragione è semplice: le grandi città possono contare su un numero maggiore di vigili urbani, capaci di emettere multe per varie infrazioni, mentre i piccoli comuni spesso dipendono da un singolo agente.

Se la media nazionale è di 62,4 euro di multa per cittadino, a Napoli ogni abitante paga solo 8 euro, mentre a Firenze la cifra sale a quasi 125 euro.

Come vengono spesi i proventi delle multe

Secondo l’analisi condotta dall’Ufficio Studi dell’Asaps e dall’Associazione Lorenzo Guarnieri, i fondi ricavati dalle multe non sono sempre destinati alla sicurezza stradale. Dei proventi, 19 milioni di euro vanno per il pagamento di luce e gas. La manutenzione delle strade riceve 97 milioni, l’illuminazione pubblica 41 milioni e solo 89.238 euro sono destinati all’educazione alla sicurezza stradale.

“Le risorse per migliorare la sicurezza stradale nelle nostre città ci sarebbero,” commenta Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, “ma manca la volontà politica per un vero cambiamento verso una mobilità più sicura, dove non si rischi la vita per muoversi.”

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