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Erano giorni di massima euforia quando il Btc toccò cifre da record mai viste prima. Ma le novità per il prossimo anno sono dietro l’angolo.

Una correzione attesa che è arrivata facendo perdere alla criptovaluta, nel giro di un anno, l’80% del suo valore. Ma, assicurano gli esperti, è tutto normale.

Ci sono tre fasi in atto sulla moneta 

La prima riguarda la dimensione regolamentare. Il 2018 ha rappresentato un anno di transizione visto che nessuna autorità di vigilanza ha messo mano a una regolamentazione del settore. Il dato importante, comunque, è che il Bitcoin, come altre criptovalute, non è stata dichiarata fuori legge. Il Btc è collocato a metà, tra il mondo finanziario e quello over the counter, ovvero i mercati caratterizzati dal non avere i requisiti riconosciuti ai mercati regolamentati. Mercati, in sostanza, la cui negoziazione si svolge al di fuori dei circuiti borsistici ufficiali. 

Un’altra fase è quella geopolitica in cui l’Asia gioca ancora un ruolo da protagonista visto che continua a fare i prezzi. E saranno proprio loro, forse, ad avviare una regolamentazione del mercato.

Infine, stiamo assistendo a un consolidamento del business tecnologico che è alla base delle criptovalute: la blockchain. Una vera e prpria rivoluzione che permetterà al mondo del business, appunto, di essere decentrato nei meccanismi organizzativi e di funzionamento.

Il bitcoin arriverà, per fine anno, a valere 2500 dollari ma questo valore segnerà l’ingresso, a pieno titolo, della moneta nella dimensione industriale. Insomma un 2019 che si preannuncia, almeno per le criptovalute, alquanto scoppiettante. 

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