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Come se non bastasse, oltre alle tasse da pagare, l’Agenzia delle Entrate ha trovato anche il modo di ‘spogliare’ ancor di più l’ormai fantozziano contribuente italiano.

Canone Rai, ecco come non pagarlo

Mancano ormai due giorni alla scadenza del canone Rai e, ovviamente, il numero dell’Agenzia delle Entrate è in tilt. Classico evento italiano. Lunedì, come ricorderanno tutti, scade il termine per inviare la dichiarazione sostitutiva relativa al canone di abbonamento alla televisione per uso privato.

Da tempo l’ente pubblico sta tampinando i contribuenti che il 16 maggio è l’ultimo giorno utile per inviare la dichiarazione sostitutiva relativa al canone Rai per uso privato, al fine di evitare l’addebito sulle fatture elettriche (che partirà a luglio). L’Agenzia aveva persino messo a disposizione un numero (a pagamento): l’848.800.444 dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 17, e il sabato dalle 9 alle 13 (orari da impiegato statale insomma).

Cosa è successo stamattina?

È successo che chi ha chiamato il numero preposto, l’848 800 444 appunto, per avere chiarimenti tecnici, “si è ritrovato ad avere una media di 100 persone davanti, con un’attesa superiore ad 1 ora. Attesa a pagamento. A denunciare la situazione è stata lUnc, l’Unione Nazionale Consumatori. “Dopo aver pagato profumatamente l’ora di attesa, ad alcuni consumatori, arrivato il proprio turno, è pure scattata una vocina automatica che più o meno diceva: gli operatori sono tutti occupati, siete pregati di richiamare più tardi. E a quel punto la linea cadeva“.

Qualcuno dell’Agenzia delle Entrate ha per caso pensato di risolvere il problema o, manco a dirlo, estendere gli orari del call center? Assolutamente no. Dovesse accadere che i sindacati organizzino una giornata di sciopero per i dipendenti pubblici costretti a lavorare di sabato, pensate un po’, già fino alle 13.

“Il fatto che i numeri per avere informazioni sul canone Rai siano in tilt, dimostra che gli italiani non sanno ancora come compilare la dichiarazione e che sono necessari più giorni per permettere ai consumatori di inviarla. Chiediamo, quindi, una proroga di qualche giorno”, ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori. 

Ma per l’Agenzia l’importante è far cassa. Con ogni mezzo. Il resto so’ ‘quisquiglie’.  

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