Caso Scanzi: denunciata la Berlinguer. Esposto in procura contro la Asl e la Regione Toscana
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“Mezzi e risorse della Rai, pagate dai cittadini, messe a disposizione di Andrea Scanzi per una difesa privata e senza contraddittorio”.

Il Codacons annuncia così la denuncia nei confronti di Bianca Berlinguer all’Ordine dei Giornalisti.

Nell’ultima trasmissione del format di Rai3, Bianca Berlinguer ha dato spazio ad Andrea Scanzi. L’oggetto della discussione è la polemica scatenatasi in seguito alla sua vaccinazione come riservista della regione Toscana. Scanzi si è difeso dall’accusa di aver sfruttato un canale privilegiato per ottenere una dose di vaccino AstraZeneca al posto di soggetti fragili, in quanto caregiver che assiste i genitori anziani. Una difesa senza contraddittorio, quella andata in onda a Cartabianca, che ha scatenato la dura reazione del Codacons.

“Grave il comportamento della Rai che ha ceduto il servizio pubblico ad un privato giornalista per farlo difendere. Denunciamo all’Ordine dei Giornalisti Bianca Berlinguer per aver messo il servizio pubblico e disposizione di Andrea Scanzi. È stato consentito al giornalista di utilizzare mezzi e risorse Rai – pagate dai cittadini – per una difesa senza contraddittorio”.

Ma il Codacons fa sapere di aver presentato un esposto alla procura di Arezzo contro la Asl Toscana Sud Est e contro la Regione Toscana.

La lista dei panchinari

Il Codacons chiede l’intervento delle autorità per verificare come Scanzi potesse rientrare nella “lista dei panchinari” in veste di caregiver – che si occupa dei genitori anziani – quando in realtà andava in tour con il suo spettacolo teatrale con oltre 150 repliche. “Le disposizioni del Ministero della salutesi legge nella nota ufficiale del Codaconsprevedono infatti il diritto alla vaccinazione solo per chi si prende cura in modo continuativo e costante di disabili o soggetti fragili: come può conciliarsi tale requisito con l’attività di Andrea Scanzi”.

Alla Procura l’associazione sollecita, inoltre, una verifica sull’iniziale inesistenza della lista dei soggetti riservisti, il cui modulo di iscrizione sarebbe stato pubblicato on line dalla Asl Toscana Sud Est solo sabato scorso, ovvero il giorno dopo la vaccinazione di Scanzi. Dubbi sui quali dovrà ora pronunciarsi la Procura di Arezzo. I giudici dovranno chiarire se Scanzi avesse avuto realmente diritto alla vaccinazione prioritaria. E, tra l’altro, se ci siano stati abusi da parte dell’Asl e della regione Toscana nella procedura seguita.

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