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La domanda, oltre a Grillo, ce la poniamo anche noi semplici cittadini: come mai dopo il terrorismo fiscale, le perdite cumulate tra 2010 e 2012 di 40 milioni di euro e l’ultimo scandalo del ‘Disco per l’estate’ mister trenta incarichi è ancora lì?

La domanda, oltre a Grillo, ce la poniamo anche noi semplici cittadini: come mai dopo il terrorismo fiscale, le perdite cumulate tra 2010 e 2012 di 40 milioni di euro e l’ultimo scandalo del ‘Disco per l’estate’ mister trenta incarichi è ancora lì? 

L’inchiesta, di cui abbiamo parlato nell’articolo ‘Equitalia, vessatore della povera gente ma non dei colletti bianchi, ha rivelato un losco giro di affari, corruzioni e illeciti con l’obiettivo di esonerare dai controlli della Guardia di Finanza una serie di personaggi intoccabili. E tutto questo mentre la povera gente s’impiccava o si sparava in bocca per cartelle esattoriali che non lasciavano scampo. Cartelle che dovevano essere pagate e di cui una parte dei soldi finivano nelle mani della ‘ndrangheta. E la magistratura dov’era? I super poliziotti che riempiono colonne di quotidiani perché non “è apparsa pronta quando si è trattato di mettere le mani nella melma delle iscrizioni a ruolo”?

Quanti ricordano l’operazione ‘Phuncards-Broker’? Forse nessuno perché nessuno la conosce. “Gennaro Mokbel è l’imprenditore da cui sono partite le indagini, ‘anello di collegamento’ tra le società di tlc, che fatturavano in modo falso, e gli interessi di esponenti della ‘ndrangheta. Una storia che coinvolge anche l’ex amministratore delegato di Fastweb, Silvio Scaglia, e il senatore del Pdl, Nicola Paolo Di Girolamo, per i quali è stato chiesto l’arresto”. ‘Il sole24ore’ parlò di “52 ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai 4 arresti domiciliari di oggi a carico anche dei vertici di Fastweb e di Sparkle, società controllata al 100% da Telecom Italia, è nata da due indagini distinte – una del Ros dei carabinieri e una del Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di finanza – che si sono incrociate”. In particolare “L’indagine della finanza è nata da movimenti sospetti d’ingenti somme di denaro su un conto corrente e dall’analisi di un’operazione di commercializzazione di carte prepagate, Phuncards, che dovevano consentire agli acquirenti l’accesso, tramite un sito internet, a contenuti tutelati dal diritto d’autore, in realtà inesistenti. L’indagine del Ros origina invece dal transito sul conto corrente di un imprenditore vittima di usura di una tangente da un milione e mezzo di euro in favore di un ufficiale delle fiamme gialle. La tangente era passata per Panama ed era riconducibile alla Broker Management SA, i cui flussi finanziari sono risultati riferibili alle carte telefoniche su cui stavano indagando i militari del Nucleo valutario”. L’indagine fu coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Roma e delineò una struttura transnazionale dedita al riciclaggio di enormi somme di denaro. Un danno per l’Italia di 360milioni di euro. “Proprio dai collegamenti fra appartenenti alla famiglia Arena, l’imprenditore Gennaro Mokbel e l’ufficiale della finanza destinatario della tangente, gli investigatori sono arrivati a scoperchiare gli interessi illeciti dell’organizzazione e il sostegno che la stessa avrebbe dato alla candidatura e all’elezione in Senato di Nicola Di Girolamo, del Pdl (episodio per cui il Tribunale di Roma aveva già emesso una misura restrittiva nel giugno 2008 e la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari aveva negato l’autorizzazione all’arresto), risultato essere una delle menti finanziarie dell’organizzazione”. Sapete che fine ha fatto questa inchiesta? È stata archiviata. In mezzo a questa melma c’erano soggetti senza incarico in Equitalia o in società controllate che svolgevano attività di mediatori illegali con la complicità di alcuni dipendenti. Vippetti, ballerine e calciatori, nel 2010, ebbero trattamenti di favore da Equitalia. E la magistratura? Anche in questo caso assente. 

Grillo dal suo blog riferisce che “Alessio Villarosa, portavoce M5S Camera, chiese in un question time, a settembre scorso, al ministro Cancellieri ‘Se esistano i presupposti per l’esercizio dell’azione disciplinare, a fronte di quella che appare agli interroganti una scarsa efficienza della procura della Repubblica di Roma nell’indagare sul fenomeno gravissimo della sospensione illegale di cartelle esattoriali, cosa che comporta, tra l’altro, che le inchieste recenti su questa piaga sembrano procedere come monadi in moto browniano, senza la consapevolezza della presumibile estensione e gravità del fenomeno corruttivo di specie’. La risposta di Cancellieri fu serafica: per lei non c’era stato assolutamente niente di anomalo”.

La Cancellieri in quel periodo era occupata a telefonarsi con i Ligresti. Magari ora, a mente libera, puo’ ragionare in maniera più lucida.

Antonio Del Furbo

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