Consiglio Comunale Silvi
Spread the love

Il fatto è accaduto durante il Consiglio comunale di Silvi nel mentre si discuteva, tra l’altro, del progetto della variante 16. Questione al centro dell’interesse, non solo regionale, ma anche nazionale e a cui il Comune di Silvi tenta di dare risposte.

“Il cdr della redazione Tgr Rai Abruzzo stigmatizza il divieto di accedere alla seduta straordinaria del consiglio comunale di Silvi”. La nota è stata diffusa dalla sede regionale della Rai e firmata da Michaela Barilari, Umberto Braccili e Roberta Mancinelli. “Al nostro operatore – spiegano – è stato impedito di filmare i lavori e a noi di raccontare con obiettività un fatto politico di rilevanza regionale”.

Il Consiglio comunale

Il tema della riunione in Consiglio comunale a Silvi è quello legato alla vicenda della variante 16. Il Comune di Silvi sta lavorando a una proposta progettuale che i tecnici comunali stanno perfezionando. L’opera prevede la realizzazione di una strada extraurbana alternativa all’adriatica con due bretelle di collegamento. Quella a sud verrà collegata con la circonvallazione di Montesilvano, quella a nord scenderà, per mezzo di un cavalcavia, all’altezza del torrente Concio verso il centro commerciale Universo per agganciarsi alla statale 16. Il tutto condito da ben 5 rotatorie.

Oggi il sindaco Andrea Scordella ha risposto all’interrogazione presentata dai consiglieri comunali del M5S riguardo il conferimento dell’incarico per il progetto di fattibilità della variante. “Il caos e i danni procurati dalla recente chiusura temporanea del tratto autostradale A14 che interessa il nostro territorio”, ha detto Scordella. Dunque, si ripropone “drammaticamente l’annosa esigenza di dotare Silvi di una variante alla ss16, arteria che attraversa tutta la città, già di per sé sovraccarica di traffico intercomunale”.  

Il tema caldo

L’emergenza che si è determinata con la questione legata al blocco della A14, ha tirato dentro anche le associazioni ambientaliste. Secondo Italia Nostra “l’Amministrazione Comunale, pressata dai cittadini, giustamente indignati, ha approvato un progetto di fattibilità per una nuova soluzione, sempre limitata al suo territorio, che prospetta minori costi ed il recupero di alcune tratte esistenti.

Appare tuttavia di immediata evidenza che il problema posto non possa risolversi a livello comunale perché il rischio implicito è semplicemente quello di spostare i disagi un po’ più in là; i flussi di traffico vanno valutati nei tratti precedenti quanto in quelli successivi al territorio comunale, garantendo un efficace scorrimento. Inoltre, il raccordo con l’attuale tracciato della SS.16, dove finisce la sua ultima, incompiuta variante, all’altezza del cimitero di Montesilvano resta una imprescindibile condizione di coerenza di scala territoriale. Quindi occorre richiamare gli Enti sovraordinati ad un impegno attivo in tal senso con il coinvolgimento dei Comuni interessati”. 

Le associazioni rilevano come il tracciato si muova in un contesto ambientale delicato. Attraversa ambiti di paesaggio agrario di valore, sempre più raro in contesti urbanizzati, in considerazione dell’aggressione da esso subito nell’ambito costiero.

Divieto di ripresa televisiva

“Il presidente del Consiglio comunale mi ha detto che non potevo girare” ha raccontato a Zone d’ombra tv, l’operatore Rai, Antonio Straccini. “Lei non è autorizzato” ha spiegato ancora Antonio Gambacorta a Straccini. “A quel punto – racconta ancora Straccini – ho chiamato il Caporedattore, Paolo Pacitti e gli ho raccontato l’accaduto”. Il giornalista ha chiamato la consigliera di maggioranza, Maria Cichella che però avrebbe riferito di non sapere nulla dell’accaduto.

“Sostituire la presenza fisica delle testate con un servizio interno di streaming non equivale a garantire libertà di informazione. Invitiamo il primo cittadino a rivedere il suo ‘regolamento’ e a ispirarsi alla totalità delle amministrazioni comunali abruzzesi”, rileva l’Assostampa.  

Il regolamento

E proprio la maggioranza di governo avrebbe fatto riferimento a un fantomatico regolamento che vieterebbe le riprese televisive senza autorizzazione. In realtà leggendo il Titolo IV – Riprese delle sedute effettuate nell’esercizio del diritto di cronaca” non si trova nessun divieto.

In particolare l’articolo 10 riguardante Riprese e diffusione delle sedute del consiglio comunale da parte di testate giornalistiche ed emittenti radio televisive” spiega, al punto 1, che:

  • “La ripresa video-audio delle sole sedute consiliari pubbliche, con finalità di informazione, da parte di testate giornalistiche regolarmente registrate o di emittenti radio o televisive titolari di frequenze autorizzate, deve ritenersi in generale consentita, anche senza il consenso degli interessati, al solo fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente tutelato.”
  • “In tal caso, ogni responsabilità in ordine alla tutela, al trattamento, alla conservazione e alla diffusione dei dati personali – e in particolare di quelli sensibili e giudiziari emergenti dalle riprese audio-video rimane nell’esclusiva e piena responsabilità del responsabile legale della testata giornalistica o emittente radio/televisiva per conto della quale le riprese delle sedute consiliari sono state effettuate, il tutto nel rispetto del Codice di deontologia giornalistica.”

Il Presidente del Consiglio, secondo lo statuto, si sarebbe dovuto limitare a dare comunicazione ai presenti in sala delle riprese video-audio e non a vietare le riprese all’operatore.

Il regolamento spiega anche altro. L’articolo 11 aggiunge lEsercizio del diritto di cronaca”.

  • “La diffusione delle immagini e delle riprese delle sedute consiliari da parte di testate giornalistiche o di emittenti radio o televisive deve ritenersi in generale consentita, anche senza il consenso degli interessati, sulla base di quanto disposto dagli artt. 136 e ss. del D. Lgs. 30-6-2003, n. 196, e dal Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio del diritto di cronaca giornalistica, ai quali il presente Regolamento opera espresso rinvio.”
  • “Valutato il pubblico interesse dei lavori del Consiglio comunale, è consentito l’allacciamento della strumentazione di ripresa alla rete elettrica comunale, anche alle emittenti televisive eventualmente interessate all’effettuazione delle riprese televisive, per il tempo strettamente necessario alle riprese stesse.”

I giornalisti una cosa è vietata di fare durante le riprese, ovvero quella “di esprimere eventuali opinioni o commenti”. E al presidente del Consiglio è concessa la facoltà, sempre secondo il regolamento, “di esercitare direttamente, presso la testata giornalistica, alcuni diritti a tutela dei dati trattati, ivi compreso quello di prendere visione delle riprese effettuate durante le sedute consiliari.”

Di admin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Segnalaci la tua notizia