Dl Rilancio, Fisco: scade moratoria covid. Debiti da pagare entro 6 mesi. Tornano i pignoramenti
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Venerdì 16 ottobre scade l’ultima moratoria sulle cartelle fiscali. E l’Agenzia delle Entrate – Riscossione torna a battere cassa. Insomma, grazie al Dl Rilancio, il Fisco torna a battere cassa.

Decreto Rilancio punto per punto

Sono quasi 9 milioni le cartelle in attesa di essere riscosse. Tra queste 6,6 milioni sono quelle sospese tra marzo e agosto a causa dell’epidemia di cvid. Altre 2,3 milioni sono state congelate tra settembre e ottobre. Infine ci sono altre 1,2 milioni di cartelle derivanti dalle multe stradali. Il governo aveva pensato di prolungare la moratoria, bloccando la riscossione per qualche altro mese. L’operazione, che sarebbe costata 75 milioni di euro, non ha trovato le coperture necessarie nel bilancio statale. E, dunque, il rinvio alla fine non c’è stato.

Lo scaglionamento delle cartelle

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha dato una chiara indicazione all’agente di riscossione: le cartelle devono essere inviate con “gradualità”. Non partiranno tutte insieme, dunque. L’invio avverrà in ordine cronologico: dalle cartelle congelate a marzo a seguire. Poi si andrà avanti con le cartelle di aprile, maggio, e così via.

Tornano pignoramenti e rateizzazioni

Dal 16 ottobre l’Agenzia delle Entrate – Riscossione riprenderà anche con l’attività dei pignoramenti, riguardanti stipendi e pensioni. Nella stessa data scade anche la proroga delle rateizzazioni: i pagamenti tra l’8 marzo e il 15 ottobre. Tutte le rate arretrate dovrebbero essere pagate attraverso un’unica soluzione entro novembre come scritto nel Decreto Rilancio.

Tutte le misure del Decreto agosto

Con il Dl Agosto, il Fisco fu messo in stand-by e il governo destinò contributi a fondo perduto per le Pmi fino a 5 milioni di fatturato. Furono annunciati anche 10 miliardi per le pmi fino a 5 milioni di fatturato. Erogati contributi a fondo perduto, accreditati dall’Agenzia delle Entrate.

Soldi che, ora, il governo rivuole.

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