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Si è tenuto ieri mattina, davanti al tribunale di Lanciano, un sit in per dire no al passaggio dell’elettrodotto Villanova-Gissi che sarà realizzato da Terna. Alla manifestazione hanno preso parte anche Miriam Casturà e Alex Caporale dell’Associazione MirAl.

Proprio ieri mattina si discuteva in tribunale la seconda udienza davanti al gip sul procedimento penale promosso dal signor Antonio Di Pasquale e relativo alla denuncia di un vizio che riguarda la forma di pubblicazione degli avvisi agli albi pretori prima dell’autorizzazione definitiva dell’elettrodotto. Di Pasquale, tecnico che ha seguito alcuni cittadini e proprietari nel periodo delle osservazioni che venivano inviate ai ministeri competenti, aveva rilevato che non sarebbero state eseguite a norma le pubblicazioni agli albi pretori dei Comuni, denunciando di conseguenza l’omissione di atti d’ufficio. 

 

IL NODO DEGLI ESPROPRI

Antonella La Morgia, presidente del Comitato “No Elettrodotto”, ha affermato: “Questa decisione è molto importante, ma non è la sola. Ci sono altri ricorsi al Tar contro il decreto che hanno riguardato ben altri vizi formali dell’atto e del procedimento. Abbiamo un decreto che è definitivo, quindi l’opera sarebbe in realtà cantierabile anche nei prossimi mesi, e sono in corso le procedure relative agli espropri: questo passaggio è importante in quanto molti cittadini sono stati contattati dai tecnici di Terna che hanno proposto loro gli accordi sulla condivisione delle indennità. In tale maniera i lavori potrebbero essere anche anticipati perchè verrebbero chiuse in anticipo delle situazioni di contestazione di questi indennizzi, che invece sono a pieno diritto possibili se i proprietari aspettano che vengano loro notificati i decreti di esproprio. Al contrario, con questa procedura si riesce ad accelerare le cose e a fare in modo che non si allunghino troppo i tempi”. 

 

POMILIO (COLDIRETTI): “TRATTATI IN MODO VERGOGNOSO”

Luigi Pomilio di Coldiretti Atessa, tanto determinato quanto stanco di questa situazione, ha dichiarato: “Noi ce la stiamo mettendo tutta per opporci. Io ho cominciato facendo una riunione nel 2010 a Piazzano di Atessa in cui ho coinvolto tutte le forze politiche per sollecitare il problema che ci hanno tenuto nascosto per tanto tempo. Atessa non doveva essere il primo firmatario di questo accordo, ma quando si parla di soldi ci sono accettazioni che noi tuttavia non possiamo sopportare. Per quanto riguarda il territorio di Atessa, si parla di un percorso di 9 chilometri e 800 metri. Nessuno ha fatto una riunione per avvisare i cittadini del pericolo che stavano correndo. Si tratta di una mancanza di rispetto verso i cittadini che hanno eletto e sostenuto questi signori ai Comuni. E’ vergognoso il modo in cui siamo stati trattati”.

 

AVV. SCENA: “LESO IL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE”

L’avvocato Antonio Scena è colui che sta assistendo Antonio Di Pasquale nella causa intentata per falso in atto pubblico. “La denuncia – ha ripercorso Scena – è volta a sottolineare l’omissione, in alcuni casi l’assenza di pubblicazione dell’avviso, nei Comuni interessati, per ciò che riguardava la procedura di esproprio per la costruzione dell’elettrodotto Villanova-Gissi – di dimensioni gigantesche – con conseguente lesione del diritto dei cittadini all’informazione e alla possibilità di produrre memorie entro 30 giorni dalla pubblicazione. Pubblicazione che non c’è stata. Di conseguenza i cittadini, non essendo stati messi nella condizione di poter leggere questo avviso, non hanno potuto esercitare i propri diritti. Nell’udienza odierna, a seguito della richiesta di prosecuzione delle indagini del pm, è stata nuovamente sottolineata la sussistenza del reato, sia dal punto di vista soggettivo che oggettivo, con richiesta al gip per le decisioni del caso. Si spera quindi in una richiesta del gip di “imputazione coatta”: in questa maniera il giudice per le indagini preliminari chiederebbe al pubblico ministero di formulare l’imputazione, e il processo potrebbe così andare avanti”. I tempi previsti per sapere come si evolverà l’iter sono al massimo di 15 giorni.

 

IMPUTATI NOVE COMUNI

Antonio Di Pasquale, il tecnico che ha promosso questa azione giudiziaria, ha ricordato: “A fronte della denuncia e della successiva opposizione all’archiviazione promossa dal pubblico ministero, il gip aveva accolto l’opposizione all’archiviazione e aveva ridato il fascicolo al pm chiedendo ulteriori indagini. Queste indagini dovevano concludersi in 6 mesi e invece sono terminate alla fine del 2013. A seguito della conclusione delle indagini, è stata fissata di nuovo l’udienza in camera di consiglio per decidere se archiviare il procedimento o rinviare eventualmente a giudizio quelle persone che si riterranno responsabili delle omissioni denunciate. I Comuni interessati sulla Procura di Lanciano sono Castel Frentano, Paglieta e Sant’Eusanio del Sangro; c’è anche un altro procedimento aperto sulla Procura di Chieti, per quanto riguarda il falso in atto pubblico, che interessa tutti i 9 Comuni imputati”. 

OMISSIONE IN ATTI D’UFFICIO?

Viene contestato l’articolo 328 del codice penale (“Omissione in atti d’ufficio”) con la seguente accusa: l’avviso che doveva essere pubblicato dal 5 aprile 2012 al 5 maggio 2012 non è stato pubblicato su alcuni Comuni o è stato pubblicato omettendo le ultime pagine nelle quali era indicato a chi si poteva ricorrere, i termini entro i quali ricorrere e chi era il responsabile del procedimento. “E’ ovvio – ha aggiunto Di Pasquale – che sono stati lesi i diritti di tutti i cittadini, che non hanno potuto esercitare i loro diritti per via della mancata conoscenza del fatto che avrebbero potuto fare ricorso”. Giuseppe Pieragostino di Casacanditella è uno dei cittadini intervenuti ieri per protestare contro l’elettrodotto: “Già mi passa la linea vecchia dietro casa, ora se ne aggiungerà un’altra affiancata a 30-40 metri. Cosa dovremmo fare noi? Siamo circondati. Non siamo stati avvertiti da nessuno: ci siamo ritrovati il progetto all’improvviso. Ci rovineranno anche i vigneti, la maggior parte dei quali è doc, e dove ci sono uve particolari… Il prodotto così verrà deprezzato”. 

 

I RISCHI PER LA SALUTE

Alex Caporale, consigliere comunale di Lanciano, ha ricordato che grazie a lui è stata approvata una mozione per la deviazione del tracciato con cui l’elettrodotto doveva attraversare il territorio lancianese, e ha poi illustrato le patologie ipotizzabili con questo tipo di impianto: “Qui parliamo di inquinamento elettromagnetico: già l’antenna di telefonia mobile ha una certa potenza, immaginiamo cosa possa causare un elettrodotto da 380.000 kw/h. I danni derivanti da queste forme di inquinamento sono principalmente per i tessuti molli, soprattutto il tessuto linfatico, con una predisposizione maggiore alle forme leucemiche, cioè i tumori. Ci sono studi epidemiologici che evidenziano come la vicinanza a queste strutture comporti un aumento di percentuale di certi tipi di patologie. Noi allora ci chiediamo: perchè, dove ci sono queste strutture, si verifica un aumento di tali patologie?”.

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ZdO

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