Flop della fatturazione elettronica: recuperato appena un miliardo di Iva sui 4 promessi dal governo
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L’utilizzo della fattura elettronica ha registrato un vero e proprio flop. A oggi risulta recuperato solo un miliardo di Iva evasa. Un risultato lontano anni luce da quanto annunciato dal Ministero dell’Economia che stimava maggiori incassi per 4 miliardi nel 2019 grazie all’introduzione della nuova fatturazione. Il flop della fatturazione elettronica ha messo in imbarazzo il governo.

Esattamente un anno fa, Laura Castelli – sottosegretario dell’Economia e oggi vice ministro – si vantava che nei primi tre mesi dell’anno la fattura elettronica aveva già permesso di recuperare 1,5 miliardi di euro.

Tutto smaccatamente falso.

Il risultato, a conti fatti, si è rivelato molto diverso. A dirlo è l’Osservatorio Digital B2b del Politecnico di Milano ha calcolato che nel 2019 sono transitate attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) 2,09 miliardi di fatture elettroniche che hanno permesso di individuare e bloccare – tra gennaio e novembre dello scorso anno – falsi crediti Iva per 945 milioni di euro a fronte di 104,7 miliardi di versamenti con “un aumento attribuibile alla fatturazione elettronica stimato tra 0,9 e 1,4 miliardi di euro tra gennaio e giugno”. Meno della metà di quanto dichiarato dal vice ministro e di quanto stimato dal Mef. E infatti l’Agenzia per l’Italia digitale lo scorso mese di aprile ha corretto le stime.

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L’Osservatorio del Politecnico evidenzia che i benefici della fatturazione elettronica. Vengono rilevati dalle imprese sia il ciclo passivo, con risparmio di tempi e costi, sia il ciclo attivo, con benefici in termini di efficienza. Tuttavia, il 16% percepisce degli appesantimenti sul ciclo passivo, come una scarsa fluidità del processo di riconciliazione della fattura con altri documenti del ciclo dell’ordine, e il 28% sul ciclo attivo, ad esempio per la necessità di personalizzare molte informazioni all’interno delle fatture su richiesta dei clienti.

La fatturazione elettronica può portare anche benefici indiretti, migliorando le attività connesse al processo di fatturazione, ma solo un’impresa su tre li percepisce (34%). 

“A oltre un anno dall’introduzione dell’obbligo possiamo confermare la bontà del nostro sistema di fatturazione elettronica, che oggi è un riferimento per gli altri Paesi europei e sta iniziando a portare benefici sia in termini di lotta all’evasione che di miglioramento dei processi aziendali – spiega Paola Olivares, Direttore dell’Osservatorio Digital B2b -. Nonostante i numeri di adozione soddisfacenti, però, siamo lontani da una vera maturità digitale dei processi B2b: attualmente si stanno cogliendo i benefici sulle attività più direttamente connesse all’obbligo, ma si sta investendo ancora poco per inserirla in un processo digitale più esteso”.  

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Di admin

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