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Il suo è stato un saluto in perfetto stile english, tranquillo e pacato. Ha deciso di non rimanere più in Forza Nuova perché la sua pancia gli diceva altro. E così ha fatto un passo indietro.

di Antonio Del Furbo

Di questi tempi non è facile vedere persone rinunciare a qualcosa, soprattutto a poltrone. Certo, la poltrona di leader forzanovista non è una di quelle in pelle umana in grado di dare certezze politiche e, soprattutto, economiche. Ma, comunque, una visibilità, un potere, grande o piccolo che sia, la dà. E Marco, almeno da quando lo conosco, quel “liderismo” se lo è conquistato tutto. Giorno e notte sul campo di battaglia.

Ha subito oltre dieci processi, ha condotto battaglie sull’immigrazione clandestina e, in ultimo, ha accettato di finire in galera per aver organizzato un corteo contro un mercatino etnico abusivo e successivamente sgomberato.

“Annuncio – scrive Forconi sulla propria pagina Facebook – la cessazione di ogni mia attività militante”. “Una decisione, sofferta ma non improvvisa, che non preclude un eventuale sostegno esterno al movimento a cui ho appartenuto per 10 anni, nel rispetto delle identità e delle autonomie che ne potrebbero derivare dalla creazione di un gruppo militante apartitico ed identitario, che possa rispondere in maniera più immediata e diretta alle esigenze marcatamente locali”.

Le voci all’interno del movimento di estrema destra raccontano di malumori di una parte dei militanti nei confronti del segretario Nazionale, Roberto Fiore. Malumori che, a quanto pare, sono sfociati in un documento programmatico che starebbe decidendo di dar vita a una nuova formazione apartitica e identitaria. Ma, nelle parole di Forconi, di questa ipotesi non vi è traccia.

“Ringrazio di cuore Roberto Fiore per la fiducia accordatami in questi anni e tutti i dirigenti di Forza Nuova – scrive ancora Forconi – , dai vicesegretari ai semplici responsabili cittadini di tutta Italia, per la stima che hanno sempre dimostrato nei miei confronti, assolutamente ricambiata. Si chiude un meraviglioso ciclo di 10 anni, che mi porterò dentro per tutta la vita”.

Numerosi gli attestati di stima all’ex leader.

Onorato di aver combattuto la nostra battaglia assieme, per tanti anni”

Un immenso dispiacere ma la divina provvidenza disegna strade e noi non siamo nessuno per poterle deviare”

Sei un grande, tutta la mia stima! Hai fatto moltissimo e certamente non sarà il simbolo a fermarti. Considerando la tua attività, credo che certa gente non abbia capito lo sforzo immane da te profuso.”

non esistono effigi che possano ingabbiare le vere menti libere.”

Non entro nel merito ma parafrasando uno slogan… Marco orgoglio nazionale. Ieri oggi è sicuro domani”.

Ho conosciuto Marco Forconi quando è iniziata l’avventura di Zone d’Ombra nel 2012. Pur non condividendo gli stessi ideali c’è stata sempre massima stima e rispetto tra noi. Quel rispetto che non conosce bandiere, slogan e gabbie mentali. È sempre bastato uno sguardo per intenderci.

Quello sguardo che, oggi, in pochi ancora hanno e di cui lo Stato, ovvero il sistema, fa volentieri a meno.

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