“Chiedo più volte ai carabinieri se sono sotto fermo o sotto arresto. E loro mi dicono sempre che io non sono né sotto fermo e né sotto arresto” spiega Francesco Carbone a Zone d’Ombra Tv. E sanno benissimo che, nel momento in cui andassero a vedere le prove, ci sarebbero reati come sequestro di persona, tentata rapina, resistenza a pubblico ufficiale e atti contrari agli atti d’ufficio”.
Francesco Carbone racconta a Zone d’Ombra Tv la sua vicenda. Nei giorni scorsi avevamo pubblicato il video del tentato rapimento da parte delle forze dell’ordine del presidente del Governo del popolo.
Carbone era presente in aula di giustizia durante lo svolgimento del processo a carico dell’avvocato Virginia Cerullo, compagna di Carbone, e accusata di truffa ai danni di una cliente e altri reati. Cerullo si difende sostenendo che il pm Roberto Penna, nel chiedere e ottenere il rinvio a giudizio, avrebbe ignorato prove a suo discarico. Perciò ha denunciato il pubblico ministero il gip e il vpo, collaboratore del pm. Appena aperto il dibattimento, Carbone avrebbe voluto l’arresto del giudice.
“Il giudice, nel momento in cui ha aperto l’udienza, non tenendo conto di tutte le prove consegnate – afferma convinto Carbone -, ha commesso il reato di frode processuale in concorso. E visto che sono in quattro, c’è pure l’associazione a delinquere“. “Il pubblico ministero dottor Penna, denunciato da noi, non può decidere le sorti di un imputato – insiste Carbone -. Per legge la procedura deve essere trasferita immediatamente alla procura competente, che è Napoli“. Stavolta parla dell’articolo 11 del codice di procedura.
A Francesco Carbone hanno tentato di togliere il telefono con cui stava facendo le riprese (immagini che troverete all’interno della nostra intervista con l’avvocato Cerullo). Ma Le forze dell’ordine sottraggono il cellulare all’avvocato Cerullo per impedirle di fare foto e video. Dal momento in cui Carbone viene portato fuori dall’aula sono presenti solo stralci di audio che raccontano bene il clima all’interno all’interno degli uffici del Nucleo CC del Tribunale di Salerno.
“Per quello che mi hanno fatto rischiano 20 anni di carcere” spiega Carbone ad Antonio Del Furbo. “Ho dieci processi aperti e tutti sospesi” aggiunge ancora Carbone. “Ora farò un arresto in flagranza di reato a ogni udienza così vedrò se troverò un poliziotto o un carabiniere che conosce la legge e al posto di aggredirmi con violenza verbalizza tutto e manda al pm di turno.”