Guerra Iran-Israele: 45 anni di odio
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Israele sostiene di aver sventato oltre venti attentati dell’Iran contro le sue installazioni, ma alcuni sono riusciti, come l’attacco del 2012 in Bulgaria. Recentemente, Israele è accusato di aver colpito un edificio dell’ambasciata iraniana a Damasco, provocando una promessa di rappresaglia da Teheran e mettendo Israele in allerta. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avverte che chiunque attacchi verrà punito.

La saga del conflitto tra Iran e Israele si estende per quasi cinquanta anni.

Ha inizio con la rivolta khomeinista contro il sovrano persiano e si estende fino alla guerra attuale, sia diretta che indiretta. Tuttavia, le relazioni tra i due paesi non sempre sono state turbolente. In passato, c’era un clima di cordialità, ma tutto cambiò con l’ascesa del fondamentalismo islamico. Oggi, la nazione degli ayatollah e lo Stato ebraico rappresentano i due avversari irriducibili da cui si originano tutti i conflitti militari in Medio Oriente. Ecco una sintesi della loro travagliata storia.

L’amicizia durante il regime monarchico

Nel 1947, l’Iran è uno dei Paesi che si oppongono alla risoluzione dell’ONU per la divisione della Palestina, principalmente per timore di un aumento delle tensioni. Tuttavia, l’anno successivo diventa il secondo paese musulmano, dopo la Turchia, a riconoscere lo Stato ebraico. Gli ebrei, i persiani e i turchi, come unici popoli non arabi della regione, si sentono naturalmente legati. Questo porta a un periodo di collaborazione economica e militare.

La rivoluzione islamica e il cambiamento di rotta

Con l’ascesa dell’ayatollah Khomeini e la caduta dello Scià, l’Iran interrompe ogni legame con Israele, proibendo i viaggi nella “Palestina occupata” e chiudendo l’ambasciata israeliana a Teheran. Da quel momento, nei media iraniani, il nome di Israele viene sostituito con “entità sionista” o “piccolo Satana”, in riferimento all’alleato degli Stati Uniti.

La guerra Iran-Iraq e le alleanze ambigue

Nonostante ciò, durante la guerra tra Iran e Iraq (1980-1988), Israele vende segretamente armi all’Iran, con il tacito sostegno di Washington, considerando Teheran il male minore rispetto al regime di Saddam Hussein. Nel 1981, Israele offre supporto militare diretto all’Iran bombardando il reattore nucleare iracheno di Osirak. Tuttavia, dopo la guerra, l’Iran torna a considerare Israele il suo principale nemico.

Il sostegno a gruppi come Hamas e Hezbollah

Dopo la guerra contro l’Iraq, l’Iran inizia a sostenere finanziariamente Hezbollah nel Libano e i fondamentalisti di Hamas nella Striscia di Gaza. Nel 2000, l’ayatollah Khamenei descrive Israele come “un tumore canceroso da rimuovere nel cuore del mondo islamico”. Nel 2006, il presidente iraniano Ahmadinejad va oltre, dichiarando che Israele deve essere “cancellata dalle carte geografiche”. Tuttavia, ci sono stati momenti di eccezione, come durante la presidenza del moderato Mohammad Khatami, che ha sottolineato la sicurezza delle minoranze religiose in Iran e ha avuto gesti di apertura verso Israele.

Attacchi, spionaggio e omicidi mirati

Durante la guerra in Libano del 2006, le Guardie della Rivoluzione iraniane partecipano agli attacchi di Hezbollah contro Israele. Nel 2008, Israele bombarda i trafficanti di armi iraniani che trasportano armi ad Hamas a Gaza. Nel corso degli anni, gli scienziati iraniani impegnati nel programma nucleare di Teheran sono stati bersaglio di assassini, attribuiti al Mossad israeliano. Israele afferma di avere sventato più di venti attentati iraniani contro le sue installazioni, ma alcune azioni hanno avuto successo, come l’attentato del 2012 contro un autobus di turisti israeliani in Bulgaria, che ha causato sei morti e trenta feriti. L’episodio più recente vede Israele accusato di aver attaccato un edificio dell’ambasciata iraniana a Damasco, provocando una promessa di rappresaglia da parte di Teheran e un aumento dello stato di allerta in Israele. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito che chiunque attacchi verrà punito.

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