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Sarà “Stige” che ha picchiato duro sui tetti teramani oppure il caldo della campagna elettorale, fatto sta che il Gianni regionale ma anche, per dirla alla Veltroni, internazionale sta dando il meglio di se su facebook. Un comunista gli manda la foto e lui la pubblica sul suo profilo. Da quel momento partono commenti a raffica.

Sarà “Stige” che ha picchiato duro sui tetti teramani oppure il caldo della campagna elettorale, fatto sta che il Gianni regionale ma anche, per dirla alla Veltroni, internazionale sta dando il meglio di se su facebook. Un comunista gli manda la foto e lui la pubblica sul suo profilo dicendo di ricevere:«da una persona comunista questo fotomontaggio. Mi sfida a pubblicarla. Nessun problema non sono mai “contro” qualcosa o qualcuno, anche se parlassimo della dottrina politica più disumana mai elaborata dall’uomo, sono solo a favore della Libertà e del liberalismo». È ufficiale, Gianni è cotto. Andato. Non ha retto alla sfida politica appena partita per le regionali. Anche se tra lui e Legnini pare ci fosse un accordo segreto a giocare a chi riesce a intervenire a più dibattiti prima delle elezioni, il tecnico prestato alla politica, che la politica non vede l’ora di riprestare all’economia, non ce l’ha fatta. Almeno questa è la nostra impressione. Non vorremmo pensare che l’uomo del risanamento dell’economia abruzzese, prima, e di quella della Via Lattea, dopo, abbia scelto autonomamente di aprire una nuova stagione di comunicazione: quella del Gianni sentimentale. Intendiamoci: Chiodi avrà pure il suo fascino anglosassone stile Tony Blair ma lui, siamo convinti, vorrebbe tirare fuori quella parte di se nascosta. Per dirla con una parola: anarchica. Sì, diciamolo: the big governator dell’Abruzzo in fondo è un anarchico. La domanda che però si aggira nelle teste dei tanti “geni” del Pdl è: come ha fatto il Gianni mondiale a crescere in territorio nemico (Pdl) senza farsi riconoscere? Certo, qualcuno penserà che a destra menti illuminate e con grandi capacità cognitive non ce ne siano e, quindi, figuriamoci se qualcuno se ne sia accorto. Qualche esempio? Angelino: basta guardarloo negli occhi. Gelmini: si sta laureando in un’università privata. Mi dicono:«vabbè, troppo facile». Va bene, arliamo dell’Abruzzo. Sospiri: chi, quello che di professione fa il nipote? Nazario Pagano: no comment.

L’unico che si è sempre accorto della gran quantità di comunisti presenti nelle liste di Forza Italia e Pdl è sempre e solo lui: Silvio. L’ha sempre detto:«Sono circondato da comunisti che mi vogliono eliminare sia professionalmente che fisicamente». Meno male che Silvio, dalla sua discesa in campo, ha avuto sempre al suo fianco un reazionario che lo ha salvato: Massimo D’Alema. Baffetto in più di vent’anni lo ha sempre tirato fuori dai guai e, dove non poteva arrivare lui, il barcarolo pugliese, arrivava Violante con le sue teorie imbarazzanti.

La grande sconfitta però il cavaliere, siamo sicuri, lo ha ricevuta con Chiodi. Silvio non se l’aspettava che Gianni fosse comunista men che mai anarchico. Lui, Gianni, quello che ogni sera su facebook spiega agli amici che lui ha risanato tutto: conti, banche, politica, strade, Comuni, bar, sale da tè, caffetterie, pizzerie, pub, officine meccaniche, chiese, Fiat, Chrysler. Lui, il consulente economico di Obama, di Bush e di Blair. Gianni, proprio lui. Quel bell’uomo che quando paga un caffè al bar e ritira lo scontrino è in grado di capire se l’attività è in passivo o in attivo e in termini percentuali che credibilità ha sui mercati. Gianni, quello che ha sterminato con la sua autocelebrazione migliaia di giornalisti e ha mandato centinaia di blogger in analisi. L’unico che è rimasto sano(?) è solo uno: Carlo Costantini. Certo, ha fondato un partito che si chiama “Mov139” che sta a significare che tutta questa lucidità in fondo non c’è, ma comunque apprezziamo lo sforzo.

E Gianni continua a farsi domande e a porre riflessioni su facebook:«Leggo che alcuni “sinistri” personaggi mi attaccano perché avrei consentito una prospezione per idrocarburi liquidi sulla costa teramana. A parte il fatto che queste autorizzazioni le rilascia il Ministero dello Sviluppo economico e non la Regione, a questi sinistri personaggi gioverebbe sapere che
L’intesa la regione Abruzzo e la Regione Marche la diedero nel 2008 governo Del Turco (Dirigenti Ezio Faieta e Alfredo Moroni). Moroni, se non erro, è anche assessore al comune dell’Aquila per il PD. 
Cosa spero che accada ora che lo sanno? Nulla. Questi “sinistri” personaggi all’epoca erano in letargo. Il loro obiettivo non sono le trivelle, ma screditare». Poi il “Che” della destra aggiunge:«La CGIL non ci sta. Ogni notizia che mette l’Abruzzo all’attenzione positiva nazionale deve essere possibilmente cancellata. Se i dati dell’occupazione sono meno peggio che altrove, bisogna negarlo, se la Ragioneria generale dello Stato dice che siamo i primi in Italia per i fondi europei del Fesr, bisogna negarlo, se siamo tra le pochissime regioni con i conti in ordine in sanità e con i livelli essenziali di assistenza in miglioramento sensibile, bisogna dire che stiamo facendo tagli (invece spendiamo in sanità più che nel 2008) e che la sanità, quella di sostanza, peggiora. Due ipotesi: sindrome di Tafazzi? O puzza di zolfo? Rimpiange forse i periodi della spregiudicatezza politica che però assicurava loro carrozzoni, assunzioni e iscritti?». 

Gianni è confuso, non capisce, non sa. Ormai lui ha preso il posto della sinistra e la sinistra che per 50 anni ha preso per culo la povera gente è in crisi. Associazioni, partiti politici di sinistra e sindacati si chiedono:«Se Chiodi fa la rivoluzione, noi che facciamo?». Io una proposta ce l’avrei sia per i sindacalisti che per le cosiddette associazioni ambientaliste: andare a lavorare. E di corsa.


di Antonio Del Furbo

 

 

 

 

 

 

 

 

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