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“Naufragio #Concordia: affondati nella vergogna di insopportabile abuso che navi crociera compiono in nome di un ideale del consumismo”

 

 

Puntuale come il pugno chiuso durante Bandiera Rossa, immancabile come la comunione durante la messa, ecco che arriva il tweet di Nichi Vendola sul naufragio della Concordia, la nave arenatasi al largo delle coste dell’isola del Giglio ed attualmente in fase di recupero.

 

Pochi caratteri che risultano in un coacervo di moralismo novecentesco, populismo fine a sé stesso o forse patetico tentativo di spostare i riflettori da un relitto marino ad uno politico…

 

Il concetto che sottende alle parole di Nichi, però, è anche altro: sotto la pelle esteriore di un bruttino commento da internet che fa a gara con quello di Saviano il quale accomuna i lavori di sollevamento della nave al rimettere in piedi l’Italia, ma lasciamo perdere, si cela un ragionamento che dire poco corretto è eufemistico: secondo il leader di Sel la vergogna sta nell’abuso perpetrato dalle navi da crociera in nome del consumismo…

 

Ora: a parte che qui si tratta di una tragedia compiuta “in nome” di nessun ideale, ma frutto di un errore umano assolutamente non giustificabile e che, sopratutto, la vergogna sta nel comportamento capitano della nave stessa che ha tardato nel dare l’allarme e non ha aiutato a dovere nei soccorsi e che, peggio, ha abbandonato la nave e guardato, letteralmente, guardato i soccorsi da uno scoglio, a parte tutto questo, ma cosa diavolo c’entra il consumismo in questa faccenda?

 

Per carità, è pur vero che la sfrenata ricerca del materialismo, la de-umanizzazione dovuta all’accelerazione del consumo stiano rendendo questo un mondo sempre più superficiale eccetera eccetera, ma cosa c’incastra questo con un l’incubo della Concordia? Perché utilizzare anche questa tragedia per piazzare la frase ad effetto, che poi non c’entra assolutamente nulla ed è sbagliata nel metodo e nel merito? Solo per un paio di “mi piace” o di “re-tweet”? Per un po’ di visibilità nella “corsa al riarmo renziano”? Tu? Tu che sei un pacifista?

 

E dai, Nichi…

 

P.S.: è vero, c’è di peggio, c’è la giornalista che si fa ritrarre bella sorridente davanti al relitto, c’è chi ride per il terremoto all’Aquila…

 

…ma se deve essere questo l metro di paragone…

 

E dai, Nichi…

 

di Mike Ballini


 

 

 

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