La complessa ragnatela criminale: riciclaggio, transazioni fraudolente e infiltrazioni mafiose nel cuore finanziario d'Europa
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La complessa ragnatela criminale della ‘ndrangheta: riciclaggio, transazioni fraudolente e infiltrazioni mafiose nel cuore finanziario d’Europa. Nel cuore del sistema bancario europeo, un Trojan infiltrato nell’account di Swift, noto come il “Whatsapp delle banche”, ha scoperchiato un affare criminale di vasta portata.

Una transazione bancaria da 12 milioni di euro è emersa come la punta dell’iceberg, rappresentando il riciclaggio di fondi, trasferiti dalla mafia e destinati a filiali della Deutsche Bank a Francoforte, per poi essere reinvestiti in Sicilia.

Ma come è stato possibile?

Le intricate manovre legali di individui come Michele Micalizzi, Vincenzo Lo Piccolo, Salvatore Lotà e Salvatore Marsalone, con l’assistenza di intermediari come Michele Mondino, hanno illuminato il cammino oscuro attraverso il quale questi fondi illeciti sono stati trasferiti. La giudice per le indagini preliminari Antonella Consiglio, nell’ordinanza che ha portato all’arresto di sei persone e al domicilio controllato di altre cinque, ha descritto la complessità delle operazioni, coinvolgendo anche individui precedentemente legati alla criminalità organizzata.

Il cuore di queste attività illegali è localizzato nel riciclaggio di denaro proveniente da clan mafiosi palermitani, orchestrato con la complicità di imprenditori disonesti e esperti finanziari corrotti.

L’indagine condotta dai carabinieri di Trapani, sotto la guida della Dda di Palermo, ha rivelato la rete intricata di alleanze criminali, coinvolgendo figure storiche della mafia di Salemi e stabilendo connessioni solide con le ‘ndrine calabresi.

L’attività criminale non si limitava al riciclaggio di denaro, ma si estendeva anche alla turbativa d’asta e all’infiltrazione nelle attività economiche legittime. Personaggi chiave del crimine organizzato hanno tentato di assumere il controllo di punti vendita della Coop Sicilia e hanno manipolato gare d’appalto, come nel caso della gestione dell’erogazione dell’energia elettrica a Favignana, per garantire profitti illeciti.

Questo intricato intreccio di criminalità economica ha gettato luce su una realtà oscura, in cui la mafia continua a influenzare non solo le attività illegali, ma anche il tessuto economico legale, minando la fiducia nel sistema finanziario e mettendo a rischio la sicurezza economica delle comunità locali.

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