La Sindrome dell'Avana: mistero e intrighi nell'Intelligence internazionale
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Una recente inchiesta giornalistica condotta da The Insider, Der Spiegel e 60 Minutes getta nuova luce su uno dei casi più misteriosi e controversi nel mondo dell’intelligence degli ultimi anni: la Sindrome dell’Avana.

La Sindrome dell’Avana: mistero e intrighi nell’Intelligence internazionale. Questa misteriosa malattia sembra aver colpito diplomatici e agenti segreti americani, soprattutto a Cuba, con teorie che suggeriscono l’implicazione dell’intelligence russa.

L’inchiesta durata un anno

L’indagine, protrattasi per oltre un anno, ha fornito una serie di nuovi elementi che, secondo gli autori, puntano verso la Russia come possibile responsabile di questi episodi. Tuttavia, nonostante l’accumulo di prove, rimane una mancanza di prove definitive che confermino completamente cosa sia accaduto veramente, lasciando il caso avvolto nell’incertezza e nello scetticismo.

La sindrome dell’Avana è emersa nel 2017. I primi resoconti di episodi sono avvenuti a Cuba l’anno precedente, ma l’inchiesta ha scoperto che i primi casi risalgono al 2014. Caratterizzata da una vasta gamma di sintomi, tra cui forti rumori improvvisi, pressione cranica, nausea e perdita sensoriale, questa sindrome ha gettato luce su possibili armi sonore o a microonde. Tecnologie non ufficialmente sviluppate negli Stati Uniti e in Europa.

Tuttavia, alcune teorie suggeriscono che potrebbe trattarsi di isteria collettiva, poiché gli esami condotti sulle vittime non hanno rivelato alterazioni fisiologiche evidenti. Nonostante ciò, alcuni scienziati sostengono che queste armi potrebbero causare danni senza lasciare tracce visibili immediatamente dopo l’attacco.

Tensioni diplomatiche

L’episodio ha innescato tensioni diplomatiche, con l’ex presidente Trump che ha apertamente accusato Cuba e ha intensificato le misure contro l’isola. Nel 2021, il Congresso ha autorizzato un fondo per compensare coloro che affermano di aver subìto danni cerebrali anomali, noti come “HAVANA”.

Ad oggi, tra 100 e 200 persone, incluse le loro famiglie, sono state identificate come vittime della sindrome, con casi segnalati anche in altri paesi oltre a Cuba. L’indagine ha identificato la presenza di agenti russi in prossimità di alcuni dei luoghi in cui si sono verificati gli attacchi principali, alimentando sospetti sulla loro implicazione.

Tuttavia, le prove rimangono elusive, con la comunità scientifica divisa sull’origine e sulla natura della sindrome. Anche le agenzie di intelligence americane non hanno raggiunto un consenso, con molte commissioni d’inchiesta che producono rapporti contraddittori.

Nonostante gli sforzi investigativi, resta un alone di mistero attorno alla sindrome dell’Avana, con molte domande ancora senza risposta e la verità nascosta tra la complessità dell’intelligence e le teorie scientifiche in conflitto.

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