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Poteva provocare una strage il tentativo di incendio subito nella notte tra il 13 e il 14 agosto dalla sede di CasaPound Italia Lanciano in via Cavour n.1. A darne notizia è il responsabile del movimento, Nico Barone, sottolineando che la sede è in un palazzo abitato e chiedendo che il Consiglio comunale esprima la propria condanna unanime contro questo gesto criminale.

Poteva provocare una strage il tentativo di incendio subito nella notte tra il 13 e il 14 agosto dalla sede di CasaPound Italia Lanciano in via Cavour n.1. A darne notizia è il responsabile del movimento, Nico Barone, sottolineando che la sede è in un palazzo abitato e chiedendo che il Consiglio comunale esprima la propria condanna unanime contro questo gesto criminale. Per Barone:«L’unica cosa che ha impedito all’incendio di divampare è stata l’imperizia dei suoi autori, che non sono riusciti a forzare la serratura della nostra sede, dove la biblioteca avrebbe fatto da moltiplicatore delle fiamme, e hanno ripiegato su un maldestro tentativo di incendiare il portone d’ingresso». E aggiunge:«Non è la prima volta che le nostre sedi sono oggetto di attentati mossi dalla logica criminale della distruzione fisica dell’avversario politico e dei suoi spazi». Il responsabile di Cpi ricorda che gli attacchi alle sedi del movimento politico avvengono quasi quotidianamente. Tra le sedi colpite ci sono quelle di Bologna e Palermo e un ordigno rudimentale è stato trovato nei pressi di una sede del Blocco Studentesco a Roma. Infine Barone chiarisce:«Siamo certi che i lancianesi sappiano distinguere con chiarezza tra chi agisce nel sociale, con iniziative di volontariato, e chi mira invece alla distruzione dell’avversario, ma riteniamo che le istituzioni debbano inviare un segnale chiaro agli anonimi autori di attentati del genere. Per questo – conclude Barone – chiediamo al Consiglio comunale di esprimere la propria unanime condanna nei confronti di questo tentativo di incendio».

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