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Le palme, allestite per il restyling di Piazza Duomo voluto dal colosso della caffetteria Starbucks, sono state prese di mira nella notte tra sabato e domenica da alcuni ignoti che hanno appiccato il fuoco ad alcuni alberi. L’intervento dei Vigili del fuoco ha evitato che la situazione potesse diventare più pericolosa.

Da giorni e da più parti il nuovo look di piazza Duomo era stato contestato e criticato: ma dalle parole alcuni vandali sono passati ai fatti.

“Stanotte qualcuno ha cercato di bruciare alcune palme, danneggiandone in particolare una – ha detto l’assessore al Verde Pierfrancesco Maran – è un gesto vile e le forze dell’ordine sono al lavoro per individuare i responsabili. Gli imbecilli però perdono sempre, e l’effetto sarà che i milanesi ci si affezioneranno ancora di più alle piante. Nel frattempo il via vai continuo di turisti, curiosi che fotografano le palme non si interrompe”.

Chi pagherà per il gesto vile? Probabilmente nessuno visto che i vigliacchi hanno agito indisturbati. La loro identità potrebbe, però, essere svelata dalle immagini registrate delle telecamere di sorveglianza della zona che la municipale sta visionando per trovare elementi utili all’identificazione degli autori del gesto.

Lega e Casapound, in questi giorni, hanno condotto una battaglia contro “l’africanizzazione della piazza”: in Piazza Duomo arriverà il giardino esotico, che vedrà crescere anche piante di banani.

Ma Lega e Casapound probabilmente non sanno che la Chamaerops excelsa, questo il nome scientifico della pianta, è la classica palma del Lago di Como, presente da parecchi anni sul territorio.

“È una polemica che mi aspettavo non appena è nata l’idea”, spiega alla Provincia di Como Luca Nespoli, titolare della Nespoli Vivai, azienda di Carugo che dispone di oltre 120mila metri quadrati di terreno per la coltivazione di piante, arbusti e fiori.

“Abbiamo guardato soprattutto ai giardini dell’Ottocento. A Milano in piazza Duomo in passato era già presente questa varietà di palme. La zona del lago di Como è pieno di queste piante. Gran parte dei parchi delle ville del lago ha questa specie e il fatto che siano in coltivazione nei vivai di Carugo è prova della sua presenza naturale sul territorio”.

E pensare che appena dopo l’attentato di Berlino, il prefetto di Milano riunì,  in sessione straordinaria, il Comitato Provinciale di Ordine e Sicurezza pubblica al fine di rafforzare i pattugliamenti nelle zone dei mercatini e quelle centrali della città inserendo anche delle barriere anticamion per scongiurare possibili attentati come quelli di Nizza e Berlino.

Furono posizionate barriere dal peso di 40 quintali, poste in maniera sfalsata a una distanza di 4 metri l’una dall’altra in grado di rallentare o bloccare la corsa del possibile mezzo in arrivo senza autorizzazione.

Certo, e poi non riusciamo a salvare alcune piante dal gesto di quattro mocciosi.

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