Di specialità ce ne avevano tante alla “Locanda dei Girasoli”. Ma le nuove disposizioni hanno imposto una scelta: quella più drastica.
Da lunedì scorso Ettore, Simone, Federico, e molti altri con la sindrome di down, non potranno più preparare le loro squisite cene. La Locanda chiude. Il ristorante-pizzeria al Quadraro, a Roma, ha abbassato le saracinesche. Dopo 20 anni. “Eravamo aperti solo a cena, con l’ultimo Dpcm non è più possibile. Quindi chiudiamo anche se io non vedo il motivo di misure di questo tipo. Nessuno dice che ci siano stati dei focolai nei locali. Questa è una presa in giro”, ha spiegato Enzo Rimicci, presidente della Locanda.
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Già il lockdown di marzo aveva dato un colpo duro al ristorante. In tutto ci lavoravano 21 persone di cui 14 ragazzi con sindrome di down tra i 27 e i 45 anni. Le mansioni di aiuto cuochi, pizzaioli, capo sala e camerieri. Poi la delusione al rientro: “I nostri clienti, a causa del Covid, uscivano meno, volevano spendere meno e così abbiamo avuto un crollo. Siamo passati, anche a causa del distanziamento sociale da rispettare, da 3.000 coperti al mese a 400. Un calo del 70% del fatturato. E il ristoro ottenuto dal governo è stato di 8mila euro in quasi tre mesi“.
Il sogno della “Locanda dei Girasoli” era la promozione e l’inserimento lavorativo di persone con sindrome di down. Inoltre dava speranza a tante famiglie, le stesse che adesso non sanno a chi rivolgersi. Da quando il ristorante ha chiuso, i ragazzi sono rimasti a casa, non possono più andare al teatro né lavorare.
“Adesso tutti ci chiedono ‘e adesso che facciamo?’ e noi non sappiamo cosa rispondere”.