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La Squadra Mobile dell’Aquila, collaborando ad una vasta operazione di polizia condotta dalla Squadra Mobile di Napoli, ha arrestato due persone .

La custodia cautelare è stata eseguita nei confronti di Gennaro Pelella, 29 anni nato e residente a Napoli. Il giovane, a seguite di tempestive indagini, e’ stato rintracciato ad Avezzano e poi condotto presso la locale casa circondariale. Secondo gli inquirenti partenopei Pelella faceva parte di un’associazione per delinquere di stampo camorristico (clan SACCO-BOSCHETTI), finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nelle zone campane di Secondigliano e S. Pietro a Patierno. Si sarebbe occupato, inoltre, di detenere quantitativi di cocaina, hashish e marjiuana all’ingrosso, da smistare successivamente ai pusher operanti in strada. A Roberto Longo, 34 anni, di Salerno, l’ordine di custodia e’ stato notificato presso la casa circondariale di Sulmona dove era gia’ detenuto. Anch’egli, membro della medesima associazione, si occupava del triplice ruolo di spacciatore, corriere e vedetta nelle singole piazze.

IL CLAN SACCO-BOCCHETTI

Il clan Sacco-Bocchetti è un clan camorristico operante nella periferia nord-est di Napoli, più precisamente nell’area dei comuni di San Pietro a Patierno e Secondigliano. Il clan prende il nome da Gennaro Sacco e Gaetano Bocchetti, quest’ultimo fautore dell’Alleanza di Secondigliano. I Bocchetti, subiscono un duro colpo il 3 Luglio 2009 a seguito dell’arresto del boss latitante Vincenzo Bocchett presso Anzio. Il 23 novembre 2009 insieme al figlio Carmine, di anni 29, Gennaro Sacco è stato ucciso in un attento camorristico presso San Pietro a Patierno.

L’INDAGINE NAPOLETANA

Sono una quarantina le ordinanze di custodia cautelare eseguite contro presunti affiliati al clan Sacco-Bocchetti attivo nell’area nord di Napoli, a Secondigliano e San Pietro a Patierno, e impegnato soprattutto nello spaccio di droga. Il blitz anticamorra è stato messo a segno dalla squadra mobile della questura di Napoli sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo partenopeo. Gli arrestati sono ritenuti responsabili di traffico e spaccio di stupefacenti.

In una medesima operazione contro i clan di camorra i carabinieri hanno arrestato a Giugliano il latitante Giuliano Amicone, detto Giulianello ‘o sicc, ritenuto un boss del clan Mallardo. L’uomo, di 51 anni, era ricercato da quasi un anno per le accuse di associazione mafiosa ed estorsioni. Gli è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione di tipo mafioso e un’altra ordinanza per estorsioni ai danni di alcuni imprenditori edili.

La donna di 38 anni che lo nascondeva in casa, un appartamento la terzo piano in via Sacro Cuore, è finita anche lei in manette per favoreggiamento.

A NAPOLI TRA GLI ARRESTATI IL RAS ‘O PORSCHE E LA MOGLIE DI COSTANZO APICE 

A Vincenzo Esposito, alias ‘o Porsche, zio di Biagio Esposito, ex ras degli scissionisti oggi collaboratore di giustizia, e suocero di Fabio Magnetti, 23enne del gruppo della Vanella Grassi arrestato nel giugno dello scorso anno, viene contestato il ruolo di dirigente e organizzatore del clan. Tra gli arrestati ci sono anche diverse donne impegnate nella gestione dell’attività di spaccio e nella tenuta della contabilità dell’organizzazione criminale. Tra queste Concetta Caso, moglie di Costanzo Apice, già condannato con sentenza passata in giudicato per la sua appartenenza al clan oltre che in primo grado per l’omicidio di Mariano Bacio Terracino, freddato davanti al bar Vergini della Sanità sotto l’obiettivo di una trelecamera di soerveglianza (la sequenza dell’esecuzione fece il giro del mondo). Contestualmente è stato anche eseguito un decreto di sequestro preventivo d’urgenza di beni immobili, complessi aziendali, beni mobili, libretti di deposito e conti correnti bancari.

ARRESTI ANCHE A RIMINI

La Squadra Mobile di Rimin ha arrestato E. A., un 31enne di Napoli. Le accuse nei suoi confronti sono associazione a delinquere e traffico di stupefacenti. Il provvedimento rientra in una vasta operazione su scala nazionale nei confronti del clan camorrista “Sacco-Bocchetti” di Napoli, al quale il 31enne apparteneva. E.A. era, infatti, implicato nel clan per rivendita all’ingrosso di cocaina e hashish: si occupava del rifornimento del territorio riminese. Domiciliato insieme alla famiglia a Rimini, E.A. era già stato segnalato alla Polizia di Rimini perchè agli arresti domiciliari presso la casa dello zio.    

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