Spread the love

Alle 12.40 di oggi e subito dopo che le agenzie hanno battuto la notizia, il settimanale online è uscito con un racconto dettagliato della vita privata e pubblica dell’ex segretario del Partito Democratico. 

Alle 12.40 di oggi e subito dopo che le agenzie hanno battuto la notizia, il settimanale online è uscito con un racconto dettagliato della vita privata e pubblica dell’ex segretario del Partito Democratico. L’articolo di Carmelo Caruso si apre con una frase di Bersani pronunciata nel 2010:”Dite alla Gelmini di non rompere i coglioni”. È stata “l’unica volta in cui il segretario andò sopra le righe facendo letteralmente impazzire (di gioia) gli studenti che protestavano contro l’ex ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini” racconta l’autore del pezzo. “Era il 22 maggio del 2010 quando il candidato alle primarie del centrosinistra, alla fiera di Roma, celebrava i ‘professori eroi’ a scapito della suddetta Gelmini che raccoglieva, pensate un po’, la solidarietà di Italo Bocchino che tacciava il buon Bersani di essere ‘poco educato’, addirittura da ‘cinque in condotta’ per Isabella Bertolini che lo paragonò a un ‘bullo’. Bullo Bersani? Ma va! Basti dire che da piccolo faceva il chierichetto, per inciso con tanto di protesta contro Don Vincenzo che non distribuiva gli oboli in chiesa nota Enrico Deaglio”. L’aggancio, quindi, con la storia privata e di uomo semplice:”Bettola è la sua culla, l’Emilia l’educazione sentimentale, la pompa di benzina, beh, quella una trovata da spin doctor con tanto di nostalgia e cuore. Anche se Bersani, sessant’uno anni fa, in quella pompa dovette imparare a essere comunista, le mani insudiciate di benzina, l’odore di nafta e il freddo che gonfia i polpastrelli, roba da educandato comunista per necessità”. Quindi la carriera:”il militante l’ha fatta tutta (come piacerebbe a Enrico Berlinguer ndr), prima vicepresidente della comunità montana piacentina, poi consigliere regionale nel 1980, assessore regionale, vicepresidente, fino a farsi eleggere presidente di Regione nel 1993 e poi ministro con Romano Prodi (Industria), con D’Alema (Trasporti) europarlamentare, per tornare ministro, sempre con il ciclista Prodi nel 2008, ma allo Sviluppo Economico che diventerà il ministero delle ‘lenzuolate’. Contro di lui hanno scioperato i tassisti, i farmacisti, (chissà se lo voteranno alle primarie), da par suo ha incassato il pieno sostegno delle moglie, farmacista, Daniela Ferrari, che si trovava in perfetta sintonia con il marito”. La domanda immancabile sulla sua anima “comunista o liberista? passando per “la tesi di laurea in filosofia su Gregorio Magno e poi la partecipazione a un congresso di Comunione e Liberazione in cui adotta gli ideali di Don Giussani per rifondare la sua sinistra”. Un uomo sostenuto alla segreteria, secondo Panorama, “dalla nomenklatura di partito, ma alla fine circondato dai giovani turchi che ha voluto alla sua sinistra, Matteo Orfini, Stefano Fassina, Andrea Orlando fino alla vicesindaco di Vicenza, Alessandra Moretti che lo ha paragonato a Cary Grant (sic!)”. Infine Caruso lo definisce:”un appello alla semplicità, all’uomo budino alla Francois Hollande”. 

E noi gli auguriamo di risolvere la questione con la vita in maniera semplice, come piace a lui.

ZdO


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Segnalaci la tua notizia