Marinerie in ginocchio: i fondi europei ci sono ma lo Stato non paga
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“Ogni anno l’Europa stanzia per la pesca internazionale una grossa somma. Questi fondi vanno in mano al governo italiano che a sua volta deve destinare questi fondi per il fermo biologico, per l’acquacoltura e altro”. Fondi che però – stranamente – non arrivano a chi ne avrebbe diritto: pescatori, armatori e attività del settore.

Paride, armatore di Pescara, spiega che “Le ultime risorse che abbiamo preso risalgono a circa tre anni fa. Riuscimmo ad ottenere i fondi – in quella circostanza – perché feci un post sul profilo Facebook di Luciano D’Alfonso. Il senatore mi contattò subito e s’impegnò a farci avere entro due mesi i fondi. E così fu. Da allora – precisa Paride – non abbiamo più ottenuto nulla. E siamo disperati. Ci bloccano un mese e mezzo l’anno, tra l’altro l’estate nel periodo migliore per gli affari, e non ci danno nessun contributo”. Situazione che ha portato a un fronte comune anche con il Cospa Abruzzo: “è vergognoso che la marineria e gli onesti lavoratori non riescano a percepire fondi di cui hanno diritto” spiega Dino Rossi.

Legge di Bilancio 2024: stanziati 30 milioni

La recente approvazione della Legge di Bilancio 2024 ha destato l’attenzione dei lavoratori del settore marittimo, in particolare per quanto riguarda le disposizioni relative alle indennità fermo pesca. Con uno stanziamento significativo di 30 milioni di euro, la legge conferma l’assegnazione di tali fondi per l’anno in corso, offrendo un sostegno vitale durante i periodi di fermo pesca, sia obbligatori che non.

Secondo quanto previsto dall’articolo 1, comma 169 della legge, l’importo destinato a questo scopo sarà gestito tramite il Fondo sociale per occupazione e formazione. È importante sottolineare che l’importo massimo giornaliero per lavoratore è fissato a trenta euro, applicabile a dipendenti di imprese dedite alla pesca marittima e ai soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca.

La Legge di Bilancio 2024 – dunque – conferma il supporto agli operatori del settore marittimo attraverso le indennità fermo pesca.

Perché i fondi non arrivano?

Il “fermo biologico temporaneo” è finanziato nell’ambito delle iniziative previste dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca ed è attuato sulla base di programmi nazionali. La Regione, pur essendo un organismo intermedio, non ha nessuna implicazione diretta nell’attuazione della misura, se non la partecipazione a tavoli istituzionali. Dove sono, dunque, i fondi?

Crisi nelle Marinerie Adriatiche

L’ombra di un declino irreversibile si staglia sulle pittoresche marinerie adriatiche, mentre le imprese della pesca e i loro lavoratori attendono ancora le somme promesse nell’ambito dell’indennità onnicomprensiva per il fermo pesca.

Una interrogazione urgente è stata presentata al Governo, sollecitando con fermezza la Direzione Marittima di Ancona, principale ente responsabile dell’erogazione, affinché provveda al trasferimento immediato delle risorse dovute ai legittimi beneficiari.

Questo sostegno, vitale per mitigare gli impatti dei crescenti costi e delle restrizioni operative, è cruciale per mantenere a galla le imprese e proteggere i diritti dei lavoratori del settore della pesca. Inoltre, si chiede con urgenza l’approvazione dei decreti attuativi per estendere la cassa integrazione Cisoa anche a questa importante fetta economica.

Intanto, la marineria sambenedettese continua a navigare tra le incertezze, mantenendo il calendario delle uscite settimanali. La decisione di ridurre le uscite delle barche più grandi, presa di recente a causa dell’aumento dei costi del carburante e dei bassi prezzi del pesce, rimane confermata. Il costo del gasolio continua a gravare sul bilancio delle imprese, oscillando attualmente tra l’euro e 10 e l’euro e 15 centesimi. Per tutta questa settimana, si proseguirà con due uscite settimanali, in attesa di una riunione prevista per sabato. In questa occasione, si deciderà il futuro delle attività, anche se sembra inevitabile confermare le due uscite settimanali per il mese di novembre.

In un contesto di incertezza economica e instabilità, la pesca adriatica affronta sfide senza precedenti. È fondamentale che il governo risponda prontamente alle richieste del settore, garantendo il sostegno necessario per preservare le tradizioni e le fonti di reddito delle comunità costiere.

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