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Mentre Papa Francesco riceve i vertici Rai a cui è costretto a ricordare di “servire sempre la verità”, su Canale 5, nella trasmissione ‘Matrix’ Davide Vannoni, per una volta, è stato presentato per quello che è, senza una manipolazione della realtà.

Mentre Papa Francesco riceve i vertici Rai a cui è costretto a ricordare di “servire sempre la verità”, su Canale 5, nella trasmissione ‘Matrix’ Davide Vannoni, per una volta, è stato presentato per quello che è, senza una manipolazione della realtà.

Luca Telese chiede a Vannoni:”Il ‘Fatto Quotidiano’ ha scritto che lei potrebbe essere arrestato: questa potrebbe essere l’ultima sua intervista da uomo libero?” e il professore, accennando ad un sorriso, risponde:”A dir la verità non credo assolutamente che ci siano gli estremi per nulla del genere. Noi stiamo lavorando gratuitamente, dentro un ospedale pubblico sulla base degli ordini dei giudici del Lavoro che hanno ordinato a più di centocinquanta persone di essere trattate con il metodo Stamina”. Quindi Vannoni ricorda che:”nessun paziente di Brescia ha pagato un centesimo grazie a Stamina”. In passato lo stesso professore ricorda che alcuni pazienti hanno pagato quando però Stamina Foundation non ancora esisteva e bisognava far fronte agli stipendi dei biologi, alla spese per la struttura e ai costi per la produzione delle cellule. “Tutti quelli che all’epoca ci dicevano di avere problemi per pagare la cura, li abbiamo curati gratuitamente ed io non ho mai preso un euro dalla struttura” ha chiarito Vannoni. “Il mio Unico è di millenovecento euro netti al mese, ovvero quello riferito cattedra di professore universitario” ha aggiunto ancora Vannoni. Ha ribadito, infine, di essere un mezzo per far conoscere Stamina e non un medico. “Le risulta che il presidente di Telethon sia un medico” ha chiesto Vannoni al conduttore.

Il faccia a faccia con Binetti

Subito dopo il botta e risposta con Luca Telese, Vannoni ha risposto alle obiezioni della senatrice Paola Binetti in un confronto serio e pacato. “Nel rapporto dei Nas – ha riferito la senatrice – abbiamo letto che nelle infusioni che venivano fatte non erano presenti, nella maniera più assoluta, cellule staminali”. Davide Vannoni:”Erano cellule staminali prodotte da noi. Sappiamo benissimo di cosa si parla. Nell’ispezione il rapporto dice che le cellule c’erano” sventolando il foglio del rapporto. La Binetti attacca:”abbiamo finanziato un metodo di cui non conosciamo nulla”.  Il professore:”se l’avete finanziato vuol dire che comunque è un metodo che non fa male altrimenti sareste dei criminali”. Poi prosegue Vannoni:”A Brescia abbiamo avuto un paziente segnalato dal ministero della Salute per farlo curare con Stamina. Vorrà pur dire qualcosa questo”.

Poi si apre il collegamento con Carmine Vota, il paziente che ha denunciato il professore che è ha dichiarato di non aver ricevuto nessun beneficio dalle cure. “Vannoni mi aveva fatto delle promesse: mi ha detto che mi avrebbe portato in un centro sterilizzato invece mi ha portato in un centro estetico”. Secca la replica:”Non è vero. A Vota non ho mai detto che sarebbe guarito con una infusione perché stamina, com’è noto, opera su cinque infusioni. La camera sterilizzata è dove si producono le cellule. Le infusioni venivano fatte a San Marino in un centro in cui c’era sala operatoria, sala pre-operatoria e dove, il direttore generale, era un medico del Pronto Soccorso dell’ospedale pubblico. Il centro era regolarmente autorizzato”. Tiziana Massaro, la mamma del piccolo Federico malato del Morbo di Krabbe e che ha ricevuto le infusioni con Stamina, si dice soddisfatta della cura in quanto il bimbo ha ottenuto significativi miglioramenti. La Binetti ha replicato:”Non è merito di Stamina ma di tutta l’attenzione che gira intorno al paziente. Cioè medici, il fatto che sta in un ospedale, l’attenzione che il paziente ha dalle persone”. La senatrice ha poi aggiunto:”il Tar non ha detto che il Comitato era in conflitto d’interessi ma che c’erano troppe opinioni sbilanciate contro stamina”. La Massaro:”lasci fare a me l’avvocato. Non è così: si parla di conflitto d’interessi nella sentenza”.

ZdO

 

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