Monte dei Paschi di Siena: indagato l'ex procuratore Francesco Greco
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L’ex procuratore capo di Milano, Francesco Greco, è indagato a Brescia per abuso in atti d’ufficio. L’inchiesta si riferisce alla gestione dei fascicoli sulla banca Monte dei Paschi di Siena. E per i quali erano già indagati, sempre a Brescia, i pm di Milano Stefano Civardi, Giordano Baggio e Maurizio Clerici.

Sul caso Monte dei Paschi di Siena, oltre ai magistrati, sarebbe indagato per falso anche Roberto Tasca. Si tratta dell’ex assessore al Bilancio della giunta del sindaco di Milano Giuseppe Sala, per una consulenza tecnica sui bilanci del 2018.

L’iscrizione di Greco emerge dalla proroga indagini notificata pochi giorni fa agli indagati.

L’ipotesi della procura di Brescia è che non sarebbero stati svolti tutti gli accertamenti necessari nell’inchiesta sui dirigenti della banca. Ovvero su Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, rispettivamente ex presidente e ex ad dell’istituto. Non solo. Avrebbero omesso di rispondere a tutte le richieste di chiarimento avanzate dalla procura generale di Milano, nel momento in cui era stata informata della decisione di chiedere l’archiviazione del fascicolo.

L’accusa

I pm di Brescia basano la loro ipotesi accusatoria nei confronti di Greco partendo da un punto. E cioè dalla richiesta di assoluzione di Profumo e Viola nel processo di primo grado da parte dei pm milanesi sulla gestione dei derivati Alexandria e Santorini. Richiesta non accolta dal tribunale che aveva condannato a sei anni e due milioni di multa i due indagati per aggiotaggio e false comunicazioni sociali. Una condanna di cui chiede la conferma la procura generale nel processo di appello ora in corso.

L’altro filone

La procura di Milano aveva poi chiesto l’assoluzione anche in un altro filone del procedimento, quello sulla contabilizzazione dei crediti deteriorati, che invece era stata respinta dal gip Guido Salvini. Anche qui una nuova perizia aveva ribaltato la valutazione degli indagati. L’inchiesta ora è portata avanti da altri due pm della procura, i magistrati Roberto Fontana e Giovanna Cavalleri, che hanno iscritto nel fascicolo altri sette indagati.

La difesa

“Sotto un profilo strettamente personale, il dottor Greco, non avendo mai fatto parte di banche di affari che hanno venduto prodotti di finanza strutturata sia alla Parmalat che a Mps e non avendo mai fatto da consulente per fondi di investimento lussemburghesi, è felice di aver servito lo Stato per 45 anni e di essersi dedicato a proteggere la legalità economica di questo Paese”. Lo scrive l’avvocato Massimo Dinoia, legale dell’ex procuratore di Milano Francesco Greco, in una nota. “Come al solito – scrive Dinoia – il procedimento si concluderà con l’ennesima archiviazione sia perché i fatti non sussistono sia perché la tesi della responsabilità del procuratore (per fatto o pensiero altrui) è singolare e giuridicamente infondata”.

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