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Il clima senese è sempre più rovente intorno alla morte di David Rossi, l’ex capo della comunicazione di Mps.

Antonio Del Furbo

E il clima si fa molto pesante in quanto si aggiungono nuovi particolari dopo le dichiarazioni dell’ex sindaco di Siena, Pierluigi Piccini. Ora, come se non bastasse, spuntano presunti festini orgiastici con presenze eccellenti e innominabili. E, a quanto pare, a Siena se ne parlava da tempo. Ora che Piccini, già direttore aggiunto del Monte dei Paschi France, le ha raccontate in televisione si sono trasformate da pettegolezzo a presunta verità. Tant’è che il procuratore di Siena, Salvatore Vitiello, ha interessato del caso la Procura di Genova — competente per le indagini sulle toghe senesi — per fare luce su quelle dichiarazioni-choc “di magistrati senesi coinvolti, in “festini” a base di “cocaina” che si sarebbero tenuti in due ville, una in una località tra Siena e Arezzo e l’altra in zona di mare”. Ora la Procura di Genova ha aperto un fascicolo.

“Io ho solo riportato voci che mi ha raccontato qualcuno, mi sembra un avvocato romano, e anche queste circolano da tempo in città. Non sono novità, almeno per noi senesi. Lei pensi che nel 2013 durante un’assemblea del Monte dei Paschi un consigliere comunale parlò pubblicamente di personaggi orgiastici e pervertiti”.

A parlare così, in un’intervista al Corriere, sempre Piccini che aggiunge:

“Non spetta a me indagare. Io so soltanto che, appena due giorni prima di morire, David mandò un messaggio a un alto dirigente di Monte dei Paschi avvertendolo che avrebbe raccontato tutto ai magistrati. Queste cose le sto ripetendo da anni”.

Rimane da capire per quale motivo la Procura di Siena non ha mai ascoltato Piccini:
“Questo non lo so. Io sono pronto a parlare con i magistrati in qualunque momento”.

E sulle indagini avviate dalla Pricura di Genova precisa:

“Sono contento. E a disposizione. Perché voglio che la verità su David Rossi venga fuori una volta per tutte. Anche se ci sono state due inchieste che hanno archiviato la sua morte come un suicidio io sono convinto che l’abbiano ucciso. Conoscevo David molto bene, da sindaco era stato un mio collaboratore. Era impossibile che potesse fare un gesto del genere. Per la sua cultura, per la sua voglia di vita. Aveva ferite compatibili con una colluttazione, dalla finestra è caduto in modo innaturale e il suo orologio pare sia stato gettato giù mezz’ora dopo, sette fazzoletti sporchi di sangue sono stati trovati nel suo studio senza che nessuno abbia analizzato il dna e adesso sono stati distrutti. Aveva chiamato l’anziana madre dicendole che stava arrivando, così come la moglie. Aveva minacciato di andare a raccontare tutto alla magistratura. I magistrati hanno detto di non aver trovato prove sufficienti né un mandante per avvalorare l’ipotesi dell’omicidio. Ma se non c’è movente del delitto qual è quello del suicidio? Le motivazioni sono ancora più deboli di quelle dell’omicidio”.

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