‘Ndrangheta: il clan Araniti mette la mani sulle elezioni
Spread the love

Neanche il tempo di digerire i risultati delle recenti elezioni, che la politica calabrese viene scossa da un nuovo scandalo.

‘Ndrangheta: il clan Araniti mette la mani sulle elezioni. Quattordici persone sono state arrestate dai carabinieri del ROS per aver permesso al clan Araniti di influenzare l’esito delle elezioni regionali del 2020 e del 2021, nonché del Consiglio Comunale di Reggio Calabria nel 2020. Tra i principali coinvolti ci sono Giuseppe Neri, attuale presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in Calabria, e Giuseppe Francesco Sera, consigliere comunale del Partito Democratico. Neri, considerato una figura emergente della destra calabrese dopo un passato nel PD, era già stato menzionato in passato quando Domenico Creazzo, un altro esponente del suo partito, era stato arrestato per scambio elettorale politico mafioso, poi assolto in primo grado.

Neri e Sera sono attualmente indagati a piede libero.

I procuratori aggiunti Stefano Musolino e Walter Ignazzitto avevano richiesto misure cautelari per loro, ma il gip ha respinto la richiesta. Tuttavia, i magistrati hanno già annunciato che faranno appello contro questa decisione. Tra gli indagati figura anche il sindaco democratico di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, per il quale non è stata richiesta alcuna misura cautelare a causa della mancanza di prove sufficienti.

Gli arrestati sono accusati di vari reati, tra cui associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, reati elettorali, corruzione, e falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale. Sette persone sono state incarcerate, quattro poste agli arresti domiciliari, e tre dovranno presentarsi quotidianamente alla polizia giudiziaria.

Figura chiave dell’operazione è Daniel Barillà, genero del boss Domenico Araniti e ufficialmente dirigente locale del PD reggino.

Barillà, che era già sotto osservazione del partito per irregolarità nel tesseramento del suo circolo, operava in realtà per il clan, orientando i voti verso i candidati che potevano garantire maggiori benefici al clan stesso. Le scelte finali spettavano al boss Araniti, mentre Barillà fungeva da intermediario.

Per le elezioni regionali del 2020 e 2021, Barillà ha sostenuto Giuseppe Neri, che era passato dalla giunta del sindaco dem Giuseppe Falcomatà ai meloniani. Per le elezioni comunali, invece, i voti sono stati indirizzati verso Peppe Sera del PD. Barillà avrebbe anche materialmente inserito nell’urna le schede elettorali di persone impossibilitate a votare, grazie alla complicità di alcuni scrutatori.

Non è stato un lavoro gratuito: dopo le elezioni, Barillà avrebbe iniziato a ottenere nomine in enti pubblici o incarichi come professionista esterno. Confermando il potere del clan Araniti. Questo clan, storica famiglia di ‘ndrangheta, continua a dimostrare la sua capacità di influenzare la politica locale. E mantiene un controllo capillare sul territorio attraverso estorsioni e legami con politici e amministratori di rilievo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Segnalaci la tua notizia