Notte di terrore a Pozzuoli: 160 scosse di terremoto sconvolgono la città
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A Pozzuoli questa mattina, tutti concordano su una cosa: questa volta è stato diverso. Oltre 160 scosse sismiche, di cui 150 tra le 19:51 e le 00:31 e altre 15 successivamente, hanno scosso la città durante la notte. La scossa principale, di magnitudo 4.4, è stata la più forte degli ultimi 40 anni, mettendo a dura prova i residenti abituati al fenomeno del bradisismo.

Notte di terrore a Pozzuoli: 160 scosse di terremoto sconvolgono la città. “Questa volta la paura ci ha sopraffatti ed è stato il caos”, racconta Luigi. Sul Lungomare Pertini, mentre alcuni fanno footing, molte persone hanno trascorso la notte nelle auto parcheggiate. Giovani con i loro cani, anziani, e bambini mostrano i segni della paura e della rabbia, oltre che della stanchezza. Luigi e Margherita hanno preso la loro auto e si sono diretti a Formia con la loro bambina di sei anni e i genitori anziani. Margherita, visibilmente scossa, racconta: “La terra non smetteva di tremare, sembrava che qualcosa stesse per esplodere sotto di noi”. Decisa, aggiunge: “Questa volta basta, ce ne andiamo davvero. Ho 47 anni e sono nata a Pozzuoli, ma qui la vita è diventata impossibile”.

Rabbia e Panico

La rabbia è palpabile tra i residenti. “Ma lei lo sa che molte vie di fuga sono bloccate dai cantieri per la fibra? – dice Pasquale – Ieri c’era il caos. Gente che guidava all’impazzata, clacson che suonavano. E se fosse successo di giorno? Se le scuole fossero state aperte? Il panico può creare più danni del terremoto stesso. La gente non sa cosa fare”.

Attualmente, 36 famiglie sono state sgomberate. Il Centro di coordinamento soccorsi ha inviato 400 brandine ai comuni di Bacoli e Pozzuoli per precauzione, grazie alla Protezione civile della Regione Campania.

Una Notte Senza Riposo

Questa mattina, pochi vogliono tornare a casa. Chi non ha dormito nelle tende delle aree di accoglienza, ci è andato stamattina. “Per ora stiamo qui. So che non possiamo restare per sempre, ma le mie gambe sono ancora paralizzate dalla paura”, racconta Rita. “La verità è che stanotte nessuno sapeva cosa fare, dove andare. Siamo stanchi”.

I negozi stanno lentamente riaprendo, cercando di riportare un po’ di normalità. Si contano i danni: marmi caduti, crepe nelle case. “Casa mia ha resistito al terremoto del ’80 e a quelli successivi, ma stanotte si sono create crepe incredibili”, dice il proprietario di un negozio di fiori. “Abbiamo dormito in macchina, ma ora siamo qui a lavorare. Dobbiamo vivere”.

Sciame Sismico nei Campi Flegrei

Dalle 19:51 di ieri, lo sciame sismico nell’area dei Campi Flegrei ha registrato circa 150 terremoti fino alle 00:31 di oggi, il più forte dei quali di magnitudo 4.4 nella Solfatara. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) segnala che non c’è stato un aumento della velocità di sollevamento del suolo, attualmente di 2 cm al mese, né variazioni significative nelle deformazioni.

Durante la crisi bradisismica del 1982-84, il sollevamento del suolo raggiunse i 9 cm al mese, con oltre 1300 eventi sismici mensili. Attualmente, l’ultimo mese ha registrato circa 450 eventi. I parametri geochimici non mostrano variazioni significative rispetto agli ultimi mesi, eccetto l’incremento di temperatura e pressione nel sistema idrotermale.

Monitoraggio Continuo

L’Osservatorio Vesuviano dell’INGV continua le sue attività di monitoraggio, ordinario e straordinario, per individuare anche le più piccole variazioni nei parametri utili per definire l’attuale fenomeno. Le strutture dell’INGV dedicate al monitoraggio della caldera dei Campi Flegrei sono operative h24 e oggi verranno effettuate misure e campionamenti in alcuni siti della caldera.

L’INGV, con la sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano, è in costante collegamento con la Protezione Civile nazionale, regionale e con i comuni interessati, oltre che con tutte le autorità competenti per la tutela del territorio.

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