Palamara-gate, nella chat anche big a 5stelle: Lombardi, De Vito e Sarti
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Nelle chat dell’inchiesta che riguarda l’ex presidente dell’Anm, Luca Palamara, ci finiscono alcuni membri del Movimento 5 Stelle romano. Nel Palamara-gate spunta l’impegno del magistrato per la squadra di calcio in cui gioca il figlio.

Si tratta di due nomi di rilievo: Marcello De Vito e Roberta Lombardi.

Nei giorni scorsi abbiamo scoperto che Palamara aveva stretti rapporti con il giglio magico del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Tra questi Fulvio Baldi, ex capo di Gabinetto di Bonafede; Franco Basentini, ex capo del Dap; Stefano Opilio, Ufficio cooperazione giudiziaria internazionale.

Oggi, scopriamo che in quelle chat ci sono anche due big a 5 stelle. Palamara parla con loro, scrive messaggini su WhatsApp e li incontra. L’ex consigliere del Csm, indagato per corruzione, ha collegamenti con i grillini più in vista di Roma. Su tutti c’è De Vito, arrestato a sua volta per corruzione per poi tornare al proprio posto in comune dopo oltre tre mesi di carcere.

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Siamo alla fine 2017. Palamara e De Vito cominciano a chattare.

I due si danno più volte appuntamento per un caffè al Futbolclub del Villaggio Olimpico. Si tratta, secondo Repubblica, del centro sportivo di Guido Tommasi, figlio del giornalista sportivo Rino. Lì gioca la Futbol 22, società fondata dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, con altri 21 soci e rilevata nel 2017 dal patron della Sampdoria, Massimo Ferrero. De Vito ha il ruolo di intermediario per due colleghe grilline. “Ho appena sentito Roberta Lombardi che mi ha detto avrebbe piacere di conoscerti”, scrive il 6 dicembre 2017.

Siamo al 2 agosto 2018 e arriva il turno della deputata 5S, Giulia Sarti. A scrivere è sempre De Vito: “Ciao Luca, ieri ho visto la Sarti. Sarebbe ben contenta di incontrarti. Mi sono permesso di lasciarle il tuo numero”. Il magistrato risponde così: “Bene! Se non dovessi rispondere perché al mare può mandarmi sms e la richiamo”.

“È andata bene”

De Vito e Palamara si scrivono per commentare il discorso al Csm del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. In quell’occasione Bonafede annuncia una legge per evitare che i giudici scesi in politica possano di nuovo indossare la toga. De Vito linka la notizia a Palamara. Il pm risponde prontamente: “Direi che è andata bene”. Il pentastellato è curioso: “Come è stato preso il suo intervento?”. “Ha lasciato una buona impressione”, replica il magistrato. “Seguiamo questo percorso”.

L’impegno per il progetto da un milione di euro

I contatti tra i due con il passare del tempo si fanno sempre più solidi e Palamara si spende per la squadra di calcio in cui gioca il figlio, il Savio. La concessione del campo, del comune, è scaduta. Serve qualcuno che rimetta a posto le cose. Alla fine non se ne farà nulla. Il pm smuove tutte le sue conoscenze. Tra queste c’è anche il presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito. L’8 febbraio 2018 rassicura Fiorentini: “Caro Paolo penso di aver smosso”. “Anche in silenzio ma come sai seguo sempre tutto”, aggiunge ad aprile. In ballo ci sono i finanziamenti per cui il Savio ha già fatto domanda a Coni Servizi (oggi Sport e Salute). Il team del Prenestino vuole rinnovare i campi e installare un impianto fotovoltaico. Un progetto da più di un milione di euro, di cui 900 mila in arrivo proprio grazie al Coni.

Palamara è a conoscenza dell’operazione: “Sto seguendo tutto ed è il momento di battere il ferro” . E sa che senza il rinnovo della concessione del Comune quei soldi sono persi. “Ora manca davvero l’ultimo passo e ci siamo… un abbraccio” , rassicura ancora il pm. Il Comune, però, resiste. Il presidente del Savio incontra Angelo Diario, presidente 5S della commissione Sport. E Palamara chiede a De Vito di essere contattato dall’assessore Daniele Frongia. I due si scrivono. Ma il tentativo è a vuoto, nessun incontro.

Restano le intercessioni di De Vito per le amiche grilline. E la breve chat tra il pm e la Lombardi in cui i due organizzano un appuntamento all’hotel Adriano.

La pentastellata spiega così, a Repubblica, quegli incontri: “Ero candidata alla presidenza della Regione Lazio. Spinsi io per incontrare il magistrato? No, fu De Vito a presentarmi sia il costruttore Parnasi (poi arrestato nell’inchiesta dello stadio di Tor di Valle) e Palamara. Mi sembrarono appuntamenti strani”.

Di admin

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