Pescara: il viaggio di Zone d'Ombra Tv nei quartieri dello spaccio
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“Nel corso dei decenni qui si è creato un agglomerato di case popolari. E la malavita si è concentrata in questo fazzoletto di terra ed è andato a dominare l’intera città”.

Don Massimiliano apre la nostra inchiesta sui quartieri di Pescara. Il prete coraggio – per tutti Don Max – combatte da anni una guerra in prima linea contro spacciatori, usurai e malavitosi. Prima nel quartiere Fontanelle, oggi nel quartiere più terribile di Pescara: Rancitelli.

L’inchiesta – la prima che Zone d’Ombra Tv ha prodotto anche per Tv6 – è un viaggio attraverso i quartieri difficili della città adriatica. Immagini esclusive che s’intrecciano con il racconto di chi quei luoghi li vive e ci abita.

“Lo Stato è assente sotto tutti i punti di vista” ci racconta una residente di Fontanelle. Mentre Angela, che da anni abita nel quartiere Rigopiano, aggiunge: “Noi qui ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni, dal sindaco, dal Prefetto…da tutti!”. E anche le forze dell’ordine che dovrebbero presenziare il territorio, all’occhio dei residenti, sono assenti. E proprio per questi timori abbiamo tentato, più volte, di chiedere un’intervista a Prefetto e Polizia ma senza essere mai ricevuti. L’unica dichiarazione – senza contraddittorio – è quella del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che riferisce: “Pescara è una città sicura. E il valore aggiunto del territorio sono le istituzioni presenti”. Ma una recente operazione della Guardia di finanza di Messina e dello Scico (Servizio centrale investigazione criminalità organizzata) contraddice il ministro. Sono stati arrestati 8 componenti di un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico in piena pandemia.

Dunque, nessuna emergenza. Secondo il ministro. Eppure, nelle intercettazioni che riportiamo si sentono dei criminali non andare troppo alla leggera. Le intercettazioni riguardano gli appartenenti al clan che gestisce il traffico tra Sicilia e Abruzzo. L’artefice del piano è un pregiudicato messinese contiguo al clan mafioso degli Spartà, e alcuni pregiudicati catanesi legati alla famiglia Nizza, facente parte del clan catanese Santapaola-Ercolano.

La nuova relazione della Dia dice che in Abruzzo c’è uno “strutturale radicamento da parte dei sodalizi mafiosi”. La conferma arriva anche dall’operazione ‘Sparta’ che ha portato all’arresto di 18 persone; in totale 45 indagati, oltre a tre minorenni che fungevano da vedette. Tra queste unl presunto fornitore di droga agli Spinelli, un giovane di origine calabrese. Il giro di affari si aggira sul milione di euro, con 10 kg di droga smerciata.

Durante il nostro viaggio, abbiamo scoperto che non solo Pescara non è sicura ma che ci sono anche altri aspetti inquietanti rispetto alla gestione delle case popolari da parte del Comune. A partire, ad esempio, dagli affidamenti fino alla rendicontazione delle spese condominiali.

L’inchiesta di Zone d’Ombra tv.

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