Roberto Speranza
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Il 29 ottobre scorso al Ministero della Salute erano collegati i massimi rappresentanti della Pfizer. La video-conferenza è riservatissima.

Roberto Speranza pianifica la tempistica e i dettagli tecnici per avviare la vaccinazione anti Covid di 1,7 milioni di italiani già a partire dalla seconda metà di gennaio 2021. La previsione è che l’Agenzia europea possa vagliare l’ultima fase della sperimentazione e approvare il farmaco tra la fine di dicembre e la prima metà di gennaio. Il governo a gennaio partirebbe con l’immunizzazione di tutti gli operatori sanitari e di buona parte degli ospiti delle Rsa. L’esercito collaborerà al trasporto dei materiali e alla pianificazione della logistica.

Covid, Pfizer annuncia il vaccino: entro dicembre le prime dosi

Il ministro e i vertici della Pfizer discutono a lungo. Il colosso farmaceutico spera di ottenere entro fine dicembre il semaforo verde dell’Ema.

Speranza è intenzionato a chiudere il patto di distribuzione tra gli Stati membri entro venerdì. All’Italia spetterà quasi certamente il 13,5% del totale della prima tranche. Si tratta di 3,4 milioni di dosi. Trattandosi di un vaccino che ha bisogno di due somministrazioni, significa fornire una copertura a circa 1,7 milioni di persone. Ma ci sono i problemi.

Intanto quelli logistici. Dove e come conservare milioni di vaccini, come trasportarli in sicurezza, dove effettuare le punture? Entrerà in campo anche la sanità militare, con un delegato del ministro della Difesa Lorenzo Guerini. L’esercito si occuperà del trasporto. Si partirà dal personale sanitario e dalle Rsa.

Il governo inizia a pensare a uno scenario estremo: un lockdown generalizzato entro la prossima settimana, che uniformi le numerose restrizioni regionali. Se nei prossimi giorni altri territori dovessero aggiungersi al lungo elenco delle aree soggette a restrizioni una stretta nazionale fino a metà dicembre potrebbe diventare inevitabile. E coinvolgere pure la scuola.

I ricoveri ordinari sono 27.636 e già oggi l’Italia potrebbe sforare la soglia di 28.936, che corrisponde al picco del 4 aprile scorso. Lo stesso vale per le terapie intensive: sono 2.749 ed entro dieci giorni la soglia di 4.068 malati della prima ondata sarà superata.

Conte scommette sulla diminuzione dei casi entro 7-10 giorni, prima di superare il punto di non ritorno per le strutture ospedaliere.

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