Riforma della giustizia: via libera alla separazione delle carriere dei magistrati
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Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla separazione delle carriere dei magistrati. È stato infatti approvato un disegno di legge costituzionale relativo all’ordinamento giurisdizionale e all’istituzione di una Corte disciplinare. L’approvazione è stata accolta con un applauso.

La riforma della giustizia, discussa nel Consiglio dei Ministri, ha subito una modifica. La componente laica del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), attualmente scelta per un terzo dal Parlamento, potrebbe essere nominata interamente tramite sorteggio, come già previsto per i magistrati. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha confermato questa novità, affermando che la riforma prevede parità nell’espressione dei componenti del CSM e dell’Alta Corte di giustizia disciplinare, con entrambe le nomine effettuate tramite sorteggio e stabilendo criteri precisi con una legge ordinaria.

Nordio: “Provvedimento epocale”

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha descritto la riforma come un provvedimento epocale, articolato su tre principi fondamentali: la separazione delle carriere, la composizione e l’elezione del CSM. Nordio ha criticato il CSM per la sua gestione negli ultimi anni e ha sottolineato la necessità di interrompere il legame che ha portato a diverse anomalie, proponendo il sorteggio come soluzione.

La riforma riconosce la magistratura come un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere, composto da magistrati della carriera giudicante e requirente. Nordio ha ribadito l’importanza dell’indipendenza della magistratura requirente da qualsiasi interferenza dell’esecutivo.

In merito alla riforma, il ministro ha sottolineato l’importanza di accettare critiche costruttive e contributi. Ma ha anche sottolineato che la volontà popolare espressa attraverso le elezioni deve essere rispettata. Mantovano ha aggiunto che, sebbene il testo non sia blindato, il confronto in Parlamento potrebbe evitare il ricorso a un referendum.

Nonostante annunci precedenti, nella bozza della riforma non è presente alcun riferimento all’avvocatura.

L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) sta valutando possibili iniziative di protesta, incluso lo sciopero, in risposta alla riforma.

La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha definito la riforma della giustizia un risultato epocale, ribadendo il coraggio del governo nel presentare una riforma attesa da decenni. Meloni ha sottolineato l’importanza della separazione delle carriere e della modalità di selezione dei componenti del CSM tramite sorteggio per rompere il meccanismo delle correnti.

Infine, Mantovano ha dichiarato che il percorso parlamentare della riforma richiederà tempi non rapidi, ma ha auspicato che non ci saranno dilazioni, sottolineando la coerenza della riforma con gli impegni presi dal governo.

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