Sergio De Caprio: "ripartire dai territori per annientare definitivamente le mafie"
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Sergio De Caprio, noto come “Comandante Ultimo”, è una figura emblematica nel panorama della lotta al crimine organizzato in Italia. La sua carriera è stata caratterizzata da impegno, coraggio e determinazione nel combattere le organizzazioni criminali che hanno afflitto il paese per decenni. Per lui è iniziato un nuovo percorso, quello della politica: “solo ripartendo dai territori e dalle comunità – dice – avvieremo la seconda fase per annientare definitivamente la mafia”.

Per Sergio De Caprio, non ci sono dubbi: i paesi e i territori possono fare molto. Ma l’importante è “combattere” fianco a fianco, senza lasciare nulla al caso. E al nemico, che in questo caso è la politica – o meglio – i politicanti che continuano a governare in maniera ignobile l’Italia. “il popolo ci dà l’esempio positivo: anziché di prendere i bastoni e prendere a bastonate questi pagliacci sceglie di non andare a votare. E questa è saggezza.”

“Quando ho iniziato io i mafiosi non avevano un volto, non sapevamo chi fossero. Oggi è tutto diverso: sappiamo chi sono e dove sono. Adesso dipende da noi se vogliamo vincere o continuare convivere con questo fenomeno mafioso. Non scenderemo a patti con le mafie: per chiudere il cerchio dobbiamo togliere ai mafiosi i diritti politici e negarli l’accesso al mondo del lavoro”.

C’è un filo comune tra la vicenda mafia-appalti anni ’90 e oggi?

“Assisto a conferenze stampa in cui – chi ha il dovere di garantire la sicurezza dei cittadini – dice ‘abbiamo sciolto i Comuni’ perché ci sono infiltrazioni delle cosche. Sciolgono i Comuni e non sciolgono le cosche. È possibile? Sciolgono il Corpo forestale dello stato e non sciolgono la mafia dei pascoli?”

E su chi lo ha trascinato in tribunale per la vicenda della mancata perquisizione nel covo di Totò Riina?

“Ho conosciuto il mondo degli sciacalli. È stato bellissimo dimostrare che le loro accuse erano ingiuste e soprattutto abbiamo sventato il tentativo di minimizzare il ruolo di Cosa Nostra nelle stragi e di delegittimare quei pochi che hanno combattuto con onore”.

Il Percorso di Sergio De Caprio

Nato a Montevarchi nel 1961, Sergio De Caprio ha trascorso la sua giovinezza in una città dove la presenza della criminalità organizzata è stata sempre tangibile. Un contesto che ha influenzato profondamente la sua scelta di intraprendere la carriera nelle forze dell’ordine. Dopo essersi laureato in giurisprudenza, ha deciso di dedicarsi alla lotta al crimine.

La sua carriera ha avuto inizio nel Corpo dei Carabinieri, una delle forze di polizia italiane più rispettate e temute dalle organizzazioni criminali. Sin dai suoi primi incarichi, De Caprio si è distinto per il suo impegno e la sua determinazione nel contrastare la criminalità organizzata. Il suo lavoro gli ha valso numerosi riconoscimenti e promozioni all’interno dell’organizzazione.

Il Ruolo di Comandante Ultimo

Il titolo di “Comandante Ultimo” è stato conferito a De Caprio nel 1993, quando è stato nominato Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, una delle regioni più colpite dalla presenza della ‘Ndrangheta, una delle più potenti e pericolose organizzazioni criminali del paese. Il suo compito era quello di coordinare le attività delle forze dell’ordine nella lotta contro il crimine organizzato.

In questo ruolo, De Caprio si è trovato ad affrontare sfide enormi e pericolose. La ‘Ndrangheta, con le sue reti radicate nel territorio e la sua capacità di corrompere e intimidire, rappresentava una minaccia costante per la sicurezza e la stabilità della regione. Tuttavia, De Caprio non si è lasciato intimidire. Con determinazione e strategia, ha condotto una serie di operazioni che hanno portato all’arresto di numerosi membri influenti dell’organizzazione e al sequestro di ingenti quantità di droga, armi e denaro.

La sua leadership è stata caratterizzata da un approccio diretto e senza compromessi. De Caprio ha dimostrato di essere un comandante risoluto, disposto a mettere in gioco la propria vita per proteggere i cittadini e combattere l’illegalità. Le sue azioni hanno ispirato fiducia e ammirazione tra i suoi colleghi e la popolazione locale.

L’Eredità di Sergio De Caprio

Dopo il suo incarico a Reggio Calabria, De Caprio ha continuato la sua carriera all’interno dei Carabinieri, occupando ruoli di sempre maggiore responsabilità. La sua esperienza e la sua competenza lo hanno reso una figura di riferimento nella lotta al crimine organizzato a livello nazionale e internazionale.

L’operato di Sergio De Caprio ha avuto un impatto duraturo sulla società italiana. La sua determinazione nel combattere la criminalità organizzata ha contribuito a indebolire le reti degli affiliati e a rafforzare lo stato di diritto nel paese. La sua storia è diventata un simbolo di speranza e di resistenza per coloro che lottano contro il potere criminale.

Conclusioni

Sergio De Caprio, il “Comandante Ultimo”, rimarrà per sempre nella memoria collettiva come un eroe della lotta al crimine organizzato in Italia. La sua dedizione, il suo coraggio e la sua integrità morale lo hanno reso un esempio da seguire per le generazioni future. La sua storia ci ricorda che, anche di fronte alle sfide più grandi, la determinazione e la volontà possono portare al successo.

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