"Sostituzione etnica" in Rai: arrivano gli amici di Meloni e Salvini
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Dall’amico di Giorgia Meloni al biografo ufficiale di Matteo Salvini. Poi c’è lo speaker delle convention di Fratelli d’Italia, la giornalista apprezzata da Gianni Letta, l’immancabile moglie di.

“Sostituzione etnica” in Rai. La lista dei nomi graditi al governo di Giorgia Meloni è in continuo aggiornamento. Si tratta della Rai sovranista che si appresta ad andare in onda a palinsesti unificati.

Presentatori, opinionisti, cronisti, scrittori e persino filosofi tenuti ai margini del Servizio pubblico per un credo politico che a Viale Mazzini non è più stato in voga, salvo la parentesi gialloverde, dai tempi del berlusconismo. Adesso decisi a prendersi la rivincita. A occupare ogni spazio finora “usurpato dalla sinistra”, che li ha ostacolati “perché di destra”. Personificazione della linea editoriale già stabilita da Giampaolo Rossi, che della premier in Rai è il plenipotenziario, prossimo direttore generale con incorporata promozione a consigliere delegato. Insomma non basta cambiare il motore e la carrozzeria, prendersi le direzioni dei Tg e dei Generi. Bisogna invertire la narrazione nel Paese e servono i piloti, le voci e i corpi in grado di rappresentare un nuovo immaginario catodico. E perciò piazzati alla testa di format inediti, talk tradizionali, grandi contenitori capaci di mescolare informazione e intrattenimento.

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La “sostituzione etnica” evocata come un incubo dal cognato-ministro Francesco Lollobrigida è la legge che sarà applicata in Rai. Uno stop televisivo verrà dato a giornalisti e conduttori considerati contigui ai partiti d’opposizione  – con qualche eccezione per quelli graditi al grillino Giuseppe Conte, grazie alla cui sponda Carlo Fuortes è stato costretto a sloggiare – per far largo a sacerdoti e vestali di nero-verde-azzurro vestiti.

Nel mirino è finito, innanzitutto, il primo pomeriggio feriale di RaiUno occupato da Oggi è un altro giorno guidato da Serena Bortone, che l’attuale direttrice del Day time, Simona Sala, avrebbe voluto confermare visti gli ottimi dati d’ascolto: quella fascia, presa nel 2020 al 12% di share, è ora stabilmente al 16. Ma Monica Setta, salviniana di provata fede, ci ha messo gli occhi sopra e desidera lì traslocare, puntando sulla sponsorizzazione del leader leghista. Una vetrina peraltro appetita anche dalla meloniana Nunzia De Girolamo: nonostante sia consorte di un big del Pd, l’ex ministra appena promossa alla conduzione della Vita in diretta Estate, è ormai diventata testimonial della premier in tutti i talk politici della casa madre e della concorrenza.

I nomi

E se però alla fine Bortone dovesse resistere, lei avrà comunque un programma tutto suo. Come pure Laura Tecce, un’altra donna che Tele Meloni intende valorizzare: le prove generali cominceranno a giugno, quando la giornalista condurrà in seconda serata su Rai2 Underdog, guarda caso la parola-chiave del discorso d’insediamento della leader di FdI a Palazzo Chigi.

Chi invece è quasi certo salirà sulla tolda del Tg2 Post è la cronista sarda Incoronata Boccia, moglie del portavoce del governatore Solinas. Prenderà il posto di Manuela Moreno cara al ministro Sangiuliano, diretta ad Agorà su Rai3. A UnoMattina potrebbe invece tornare Roberto Poletti, ex direttore di Radio Padania e biografo  di Salvini, a meno che Tiberio Timperi, che già tiene le redini nel weekend, non gli rovini la festa. In odore di promozione Annalisa Bruchi, molto apprezzata da Letta zio, che conduce nella seconda serata di Rai2 il talk ReStart. Confermatissimo nel pomeriggio di Rai2 anche Pierluigi Diaco, uno dei primi a fiutare le potenzialità della sua madrina: “Giorgia Meloni è una delle mie migliori amiche, onesta e leale. Ma non ho mai parlato con lei di Rai, parliamo di altre cose e si cazzeggia”, rivelò a Repubblica qualche tempo fa.

Un turn-over spinto che prevede pure di arruolare personalità magari meno conosciute al grande pubblico, ma di notevole rilievo.

Il sogno nel cassetto si chiama Pietrangelo Buttafuoco: è a lui, giornalista e scrittore orientato a destra sebbene non organico, che Rossi vorrebbe affidare un programma culturale che parlasse di libri. Oppure, non necessariamente in alternativa, al filosofo Marcello Veneziani. Mentre per Nicola Porro, volto Mediaset e vicedirettore del Giornale, si potrebbe aprire lo spazio lasciato libero da Fabio Fazio, riservandogli lo stesso trattamento da “artista” che gli eviterebbe di sottostare al tetto dei 240mila euro e incassare lo stesso cachet stellare riconosciuto dal Biscione. Ipotesi che per Pino Insegno, presentatore di tutte le kermesse dei Fratelli, è già realtà: la sua ipoteca sull’Eredità, il preserale di Rai1 campione di ascolti, è ormai cosa fatta. Le prove tecniche di trasmissione sono quasi finite: TeleMeloni sta per accendersi.

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