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Manuele aveva 8 anni e non ha potuto accedere alle cure. La comunità Stamina è addolorata.

“La mia pagina Facebook sta diventando un cimitero dove quasi quotidianamente annuncio la morte di qualcuno”. Sono le parole, affrante, di Pietro Crisafulli, Presidente di ‘Sicilia Risvegli Onlus’ e vice presidente del ‘Movimento Vite Sospese. Manuele Costantino aveva 8 anni e conviveva con una malattia molto rara: la sindrome di Cednik. Manuele non ce l’ha fatta più a combattere ed è morto il 16 gennaio a Palermo. Appena cinque sono i bambini che, in tutto il mondo, hanno questa malattia e lui, Manuele, la condivideva anche con il fratellino morto per la stessa patologia. I genitori avevano invocato di poter accedere al metodo di Vannoni ma non ci sono riusciti. “Dopo Anna La Porta di Trapani – scrive ancora il presidente di ‘Sicilia Risvegli Onlus’ – questa volta è toccato a un bambino di 8 anni. Lo vedete in questa foto, insieme a me e alla sua mamma durante la manifestazione del 29 ottobre scorso a Palermo”. Crisafulli è netto nel trovare i responsabili della morte del bimbo:”è morto per colpa esclusiva di questo Stato che ritengo assassino, dal momento che alcuni giudici di Palermo gli avevano negato la tanta discussa ‘cura’ con le cellule staminali del prof. Vannoni e del Dr. Andolina”.

“Manuele – ricorda Crisafulli – aveva partecipato alla manifestazione organizzata lo scorso ottobre a Palermo, dove c’erano anche i figli di Anna La Porta. 
Ricordo perfettamente gli occhi di quel bambino, che voleva vivere. Ricordo le mie richieste e le nostre richieste di aiuto con il megafono davanti alla sede della Regione Sicilia, le nostre suppliche ai politici affinché si attivassero per aiutare questa famiglia lasciata sola e senza assistenza. Avevo promesso a Manuele che avrei fatto di tutto per aiutarlo a vivere meglio, ma non ci sono riuscito, e per questo sono amareggiato. Mi unisco al dolore di tutta la famiglia. 
Qui stanno morendo tutti, è ora di farla finita con questa strage di bambini e adulti. 
Nei giorni scorsi avevo rivolto un appello al professor Vannoni affinché si sbrighi a portare immediatamente la sua metodica all’estero, oggi voglio rivolgerlo a Papa Francesco, dato che si era in qualche modo attivato. Sua Santità, metta a disposizione l’ospedale, il suo ospedale, non c’è più tempo da perdere, qui muoiono donne uomini e bambini, ascolti questo mio straziante urlo di dolore. 
Adesso basta, i malati con le rispettive famiglie non possono più aspettare. A fine mese, insieme ad altre famiglie, incontreremo in Israele alcuni medici in modo da permettere a diversi malati, alcuni dei quali siciliani, di fare le cure con staminali, anche se con un altro metodo, e questa volta, a pagamento. Siamo stanchi di aspettare”.

ZdO

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