Turco, il giudice socio di una Immobiliare e che ha ottenuto anche il Ristori
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La società del giudice continua a fare affari nel silenzio pressoché totale del Csm. Grazie alla nostra inchiesta è stata prodotta una interrogazione parlamentare da parte dell’onorevole Carmela Grippa del M5S ma, al momento, senza risposta da parte del ministro della Giustizia.

“Al Ministro della giustizia per sapere se non ritenga opportuno adottare iniziative normative volte ad affrontare le questioni citate al fine di evitare in maniera efficace tutte le possibili situazioni di conflitto di interesse per coloro che svolgono funzioni giurisdizionali, a salvaguardia delle caratteristiche di indipendenza e imparzialità cui devono essere improntate tali funzioni”.

L’interpellanza prosegue:

“Tra gli articoli correlati a quello sopracitato la stessa testata digitale, nel recente passato, ha

trattato ulteriori vicende singolari titolate ‘Chieti, lui giudice, la moglie funzionaria in cancelleria‘,

Camillo Romandini, il giudice-imprenditore e la Immobiliare S.r.l. del nipote collega’, ‘Giustizia,

storia di un Tribunale (Chieti), di un Presidente e di un fratello delegato alle vendite immobiliari‘ e

Caso Bussi e i silenzi intorno alla vicenda del giudice Romandini‘ quest’ultima già oggetto di una

interrogazione (5-00430) che, a parere dell’interrogante, pone la necessità di riflettere sul tema del

conflitto di interesse che parrebbe poco sentito nel distretto chietino’”.

Le carte, il nipote e la società immobiliare

Come abbiamo già raccontato, nella vicenda c’è anche la presenza del giudice Camillo RomandiniZone d’Ombra Tv è venuta in possesso di carte che testimoniano come la famiglia di Romandini faccia impresa. Questa volta immobiliare.

Francesco Turco è attualmente Giudice presso il tribunale civile di Chieti ed è il nipote del giudice Camillo Romandini. Il 9 febbraio del 2018 la società Albavis S.A. con sede in Lussemburgo vende alla società immobiliare denominata “L&F IMMOBILIARE S.R.L.” con sede legale in Francavilla al Mare (CH), due locali commerciali di 160mq e 67mq di proprietà della Cooperativa Luzzatti. Si tratta di un complesso realizzato da Vittorio Mascanzoni composto da edifici bassi dai prospetti semplici. Immobili di prestigio situati in via Emanuele Filiberto.

Bene, per questi immobili sono stati pagati soltanto 545mila euro.

Della L&F IMMOBILIARE S.R.L. fanno parte, dunque, la sorella del giudice Romandini e il nipote, Francesco Turco. Il Il dottor Turco opera nello stesso luogo di competenza in caso di controversie civili, ovvero nel tribunale di Chieti.

Appare quantomeno anomalo che Turco, attualmente Giudice presso il tribunale civile di Chieti, acquisti un immobile sito in Roma da una società anonima con sede legale in Lussemburgo. Ma la cosa che lascia interdetti è l’incompatibilità tra il ruolo di imprenditore e la funzione di Magistrato. La materia dell’incompatibilità nel pubblico impiego è disciplinata dall’art. 53 del d.lgs. 165/2001, che stabilisce l’applicabilità della disciplina sull’incompatibilità di cui agli art. 60 e ss del d.P.R. 3/57 a tutti i dipendenti pubblici, contrattualizzati e non, nonché ai dipendenti degli enti locali.

Tale disciplina prevede che l’impiegato pubblico, lo ripetiamo, non possa “esercitare il commercio, l’industria, né alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati o accettare cariche in società costituite a fine di lucro, tranne che si tratti di cariche in società o enti per le quali la nomina è riservata allo Stato e sia all’uopo intervenuta l’autorizzazione del Ministro competente”.

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Il bilancio societario

L’ultimo bilancio della società del giudice Francesco Turco evidenzia che l’attività dell’impresa procede. Non solo. La L&F IMMOBILIARE S.R.L. ha ricevuto anche il Ristori dallo Stato per un ammontare di 2mila euro.

Il bilancio è stato approvato in data 18.09.21 alle ore 21.15, presso la sede sociale. All’approvazione del bilancio 2020 Bilancio 2020 erano presenti – come si legge nel documento di bilancio – Enzo Turco (25% del capitale sociale) già amministratore unico, Lucia Romandini (25% del capitale sociale) e Francesco Turco (50% del capitale sociale). A presiedere la riunione Enzo Turco.

“Viene rilevata la regolarità della seduta, essendo rappresentato l’intero capitale sociale e, pertanto, l’assemblea essendosi costituita, può deliberare a norma di legge. In merito al primo punto all’ordine del giorno il Presidente da lettura del bilancio unitamente alla nota integrativa e, propone, la copertura integrale della perdita dell’esercizio. Segue una breve discussione al termine della quale i soci deliberano all’unanimità di approvare il bilancio dell’esercizio chiuso al 31.12.20 e sulla base di quanto proposto decidono per la copertura della perdita dell’esercizio pari a € 30.282,97 mediante parziale utilizzo del versamenti dei soci in conto futuro aumento del capitale sociale o a copertura di perdite già iscritti in bilancio”.

Nella nota integrativa, come abbiamo accennato, si legge anche:

“L’attività ha ricevuto contributi a titolo di ristori da parte dello Stato, in relazione al periodo
pandemico in atto, per l’importo di € 2.000.”

La presenza dell’immobile

Nel documento depositato presso la Camera di commercio  si evidenzia chiaramente nella nota la presenza di un immobile acquistato in leasing.

“Un bene immobile è stato acquisito in leasing nel corso dell’esercizio, altro in annualità precedenti. I
due contratti di locazione finanziaria, attengono a unità immobiliari (ad uso commerciale), per i quali
sono intervenute apposita autorizzazioni di subentro a nostro favore, nei rapporti di locazione esistenti
al momento dell’acquisto”.

L’ammontare complessivo dei beni in locazione finanziaria al termine dell’esercizio è pari a euro 754.120

Questi immobili locati in leasing dove si trovano?

Comunque, l’attività societaria, come si legge nel documento, è in piena attività.

“L’iniziativa è rivolta alla gestione di immobili, attualmente tutti locati, di proprietà o in leasing.
Durante l’esercizio l’attività ha avuto un andamento certamente condizionato dalla fase pandemica
ancora in atto. In ordine al predetto periodo straordinario, sono state operate strategie tese a dare continuità
all’attività. Ove possibile, sono stati rimodulati i relativi canoni di locazione al fine di agevolare
i conduttori. Lo stato dell’iniziativa non risultata in ogni caso compromessa, né in termini finanziari
né in termini economici. L’attività beneficia, così come risultante dal bilancio, di un importante livello
di patrimonializzazione. In ogni caso non si sono verificati altri fatti che abbiano modificato in modo significativo l’andamento gestionale ed a causa dei quali si è dovuto ricorrere, ai sensi di legge, a deroghe”.

La domanda che ci poniamo è sempre la stessa: il giudice Turco può essere socio di un’attività?

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