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Il sindaco di Vasto ha deciso di vietare i tradizionali falò in spiaggia che, da decenni, ogni notte del 16 agosto si svolgono nella cittadina vastese. Alcuni ragazzi, che si stavano recando in spiaggia, sono stati bloccati dalla polizia in maniera autoritaria.

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Il sindaco di Vasto Luciano Lapenna e il Vice Questore Cesare Ciammaichella hanno deciso di vietare i tradizionali falò in spiaggia che, da decenni, ogni notte del 16 agosto si svolgono nella cittadina vastese. Nel pomeriggio alcuni ragazzi, che si stavano contestando in maniera pacifica la decisione, sono stati bloccati dalla polizia in maniera autoritaria.

«Hanno vietato lo svolgersi dei tradizionali falò che ormai da decenni rendono caratteristica la notte del 16 agosto» racconta Stefano Moretti dell’Osservatorio antimafia per la Regione Abruzzo che era presente al momento del fermo di un minorenne in particolare. La singolare protesta è stata messa in atto dai giovani lungo la SS 16, di fronte al ‘Sabrina’, per mostrare il loro disappunto. «A mio parere – racconta Moretti – è stato messo in atto un atteggiamento poco ortodosso dagli Agenti di Polizia nei confronti di una ragazzo appena quattordicenne». Nel video è distinguibile un ragazzo che viene fermato da due agenti in divisa e appoggiato su una staccionata in legno. Il ragazzo viene quasi bloccato e intimidito e poi minacciato di essere portato in Questura. Non si capisce, al momento, le motivazioni del gesto dei poliziotti. Mentre il cameraman filma ciò che sta accadendo un terzo poliziotto si avvicina a Moretti e gli spegne la camera. 

Polizia forte con i deboli e zerbina con i potenti

«A Vasto la Polizia gonfia i muscoli con i bambini ed abbassa la testa con i delinquenti» commenta Moretti. «Invece di pensare agli scippi, ai furti, allo spaccio di droga si pensa a reprimere una tradizione mentre in città la delinquenza cresce a dismisura. A questa notte l’ennesimo rogo di un’autovettura di un commerciante. Ormai la situazione sfugge di mano al Vice Questore Ciammaichella che, non avendo più il controllo del territorio, decide di aggredire ragazzi neanche maggiorenni» conclude Moretti.

Grave atto

Non capiamo cosa abbia spinto la polizia vastese a reprimere una manifestazione improvvisata e pacifica di alcuni ragazzi. Inoltre, la decisione dell’amministrazione e della Questura tendono, a nostro giudizio, ad andare in direzione opposta ad una sana politica d’integrazione giovanile in un territorio ‘sconquassato’ da criminalità e infiltrazioni mafiose. Le istituzioni reprimono, come mai? Possibile che nessuno sia in grado d’interpretare le volontà dei giovani e riscattarli una volta per tutte da un futuro che, anche chi li ‘manganella’, gli ha rubato? Ho partecipato, per lavoro, a centinaia di manifestazioni, tra cui, anche molto violente. Senza andare troppo lontano a Pescara la Prefettura e la Questura hanno autorizzato manifestazioni in cui si è richiesto il blocco dell’asse attrezzato sforando ampiamente gli orari autorizzati. Nessuno ha multato nessuno. Nessuno è stato portato in Questura. In una manifestazione sono stato aggredito e ferito ma nessuno ha chiesto documenti ai miei aggressori. Sapete perché? Perché erano manifestazioni della marineria pescarese di cui tutti hanno timore. Politici, vigili urbani, Questore, Prefetto e politici tutti sottomessi alla marineria. Ora quattro ragazzi che manifestano per tenersi il diritto di stare insieme vengono fermati. Non ci siamo. Non ci siamo anche perché nessuno deve intimarci di abbassare telecamere e macchinette fotografiche in area pubblica. Se un poliziotto lo fa è solo perché sta facendo un abuso di potere.

di Antonio Del Furbo      immagini Stefano Moretti

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