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Tepco ha diffuso dati allarmanti sugli effetti del disastro avvenuto nel 2011. Per la compagnia elettrica giapponese sono stati raggiunti livelli altissimi di radiazioni all’interno di un condotto di collegamento tra edifici e reattore. 

Tepco ha diffuso dati allarmanti sugli effetti del disastro avvenuto nel 2011. Per la compagnia elettrica giapponese sono stati raggiunti livelli altissimi di radiazioni all’interno di un condotto di collegamento tra edifici e reattore. La Cnn parla di “pasticcio mai risolto” e di “un enorme disastro” che, a due anni dall’esplosione, non ci si è capito molto sulle reali condizioni dei reattori. I livelli di radiazioni attorno al tubo di collegamento potrebbero condurre alla morte una persona in soli 20 minuti. La stessa Tepco ha rilevato un picco massimo di 25 sievert l’ora, tra l’altro, mai registrato finora. Gli stessi dati sono stati confermati dalla società che sta bonificando l’area. Se si tiene presente che 1 sievert può causare lievi alterazioni temporanee dell’emoglobina che 2 ~ 3 sievert causano nausea, perdita dei capelli, emorragie e che oltre i 6 sievert, la sopravvivenza è altamente improbabile, si capisce bene cosa possono rappresentare 25 sievert per un corpo umano. 

Marzo 2011: la tragedia

Era il Marzo 2011 quando uno tsunami colpì le coste del Giappone, danneggiando l’impianto Daiichi di Fukushima e causando la fusione di tre reattori nucleari. I reattori bruciarono all’interno del basamento di calcestruzzo e nel frattempo l’acqua, che veniva usata per raffreddarli, si infiltrò nel suolo contaminando le falde acquifere nei pressi dell’impianto nucleare. Tutta l’acqua radioattiva immagazzinata nel sito defluì nell’Oceano Pacifico.

Fukushima: più di 40 bambini con cancro alla tiroide

Dai dati resi pubblici si apprende che su 216.809 sotto i 18 anni a 44 sono stati diagnosticati il cancro alla tiroide. Una cifra enormemente superiore alla media internazionale. Sono 300 le tonnellate di acqua raccolte nelle vasche di stoccaggio servite per il raffreddamento dei reattori. Tepco riferì che una grandissima parte di acqua finì nell’Oceano Pacifico. La Cnn ha posto una domanda fondamentale: Come si fa a rimuovere combustibile fuso nei reattori fusi?  Il livello radioattivo nei reattori 1, 2 e 3 sono altissimi tanto da essere inaccessibile all’uomo. Per il momento nessuna tecnologia è in grado di rimuovere il nucleo fuso.

La Francia colpita dalla nube radioattiva

L’IRSN e l’ASN, le autorità di sorveglianza francesi, la nube radioattiva sprigionata a più riprese della centrale di Fukushima Dai-ichi è arrivata sulla Francia attorno al 26 marzo del 2011. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che:”le radiazioni provocate dal disastrato impianto nucleare di Fukushima ed entrate nella catena alimentare sono più gravi di quanto finora si fosse pensato” e che l’effetto dell’incidente “è molto più grave di quanto chiunque avesse immaginato all’inizio, quando si pensava che si trattasse di un problema limitato a 20-30 chilometri”.

Possibilità di evacuazione di 40 milioni di giapponesi 

La Commissione d’inchiesta indipendente sull’incidente di Fukushima, a maggio 2012, dichiarò che:”il pool di archiviazione della pianta del reattore n°4 ha chiaramente dimostrato di essere ‘l’anello più debole”. E ancora:“Lo scenario peggiore elaborato dal governo comprende non solo il crollo della piscina del reattore N.4, ma la disintegrazione delle barre di combustibile esauste provenienti da tutti gli altri reattori dell’impianto. Se questo dovesse accadere, i residenti nella zona metropolitana di Tokyo sarebbero costretti ad evacuare“.

Sito di stoccaggio: 7 miliardi di euro pubblici

Il governo giapponese ha investito 1000 miliardi di yen per realizzare il sito di stoccaggio dei rifiuti contaminati di Fukushima. Una superficie di 5 chilometri quadrati che conterrà, per i prossimi trent’anni, 28 milioni di metri cubi di detriti radioattivi. Fonti inglesi riferiscono che la Tepco non sarebbe all’altezza del grande lavoro da fare per spegnere definitivamente la centrale. I funzionari del governo giapponese hanno ammesso per la prima volta che molti sfollati non potranno mai tornare a casa: circa 160.000. Ricercatori indipendenti criticano il lavoro svolto finora dalla Tepco e vogliono che sia un team di esperti internazionali a risolvere la questione. In un’intervista al “Guardian”, Naomi Hirose, presidente della Tokyo Electric Power Company (Tepco), “bisogna essere preparati al peggio”, al fine di evitare di ripetere l’esperienza traumatica del Giappone. “Abbiamo cercato di convincere la gente che il nucleare è sicuro al 100%.  Per Hirose:”Il miglior corso per il Giappone e altri paesi sviluppati è la diversificazione energetica, che unisce l’energia nucleare con altre forme di generazione, tra cui il petrolio, il gas e le energie rinnovabili”.

Antonio Del Furbo


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