Rama chiama Rai: il premier albanese si lamenta con Corsini dell'inchiesta di Report
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Il primo ministro albanese contesta l’inchiesta di Report su accordo migratorio Italia-Albania.

Rama chiama Rai. L’episodio in questione è stato caratterizzato da una telefonata inusuale: il capo di governo di un paese estero che contatta il responsabile dei programmi della televisione pubblica italiana. Tale contatto, definito dallo stesso Rama come “cordiale”, è stato incentrato su richieste di replica in seguito alla trasmissione di un episodio di Report che ha sollevato critiche sull’accordo migratorio tra Italia e Albania promosso dal governo Meloni.

Accordo Italia-Albania: merito di un ex avvocato dei narcotrafficanti di Tirana

La vicenda si è aperta dopo l’inchiesta del giornalista Giorgio Mottola, il quale ha evidenziato presunti legami tra il governo albanese, la famiglia del primo ministro Rama e Engjell Agaci, segretario generale del Consiglio dei ministri albanese. Agaci, già avvocato a Roma prima di assumere incarichi governativi, è stato accusato di aver rappresentato narcotrafficanti albanesi, con conseguente ritorno in patria per scontare pene inferiori. Il premier albanese ha respinto tali accuse definendole “calunniose”.

Rama ha lamentato il trattamento ricevuto dai media italiani nei confronti dell’Albania, equiparando le recenti critiche alla rappresentazione stereotipata diffusa in passato. Questo richiamo storico suggerisce una sensibilità particolare nei confronti della narrazione mediatica esterna sul suo paese.

Il confronto tra Rama e Corsini è stato descritto come “tranquillo”, con il primo che ha espresso le sue ragioni e aspettative di una replica da parte della Rai. Tuttavia, la risposta di Sigfrido Ranucci, direttore di Report, ha confermato le accuse iniziali, sostenendo che Agaci ha confermato di aver rappresentato narcotrafficanti e che le informazioni trasmesse erano basate su fonti documentali.

L’episodio solleva una serie di questioni rilevanti, tra cui il ruolo dei media nel rapporto tra nazioni, l’etica giornalistica e l’indipendenza dei mezzi di comunicazione pubblici. La vicenda evidenzia anche le complessità delle relazioni internazionali e il delicato equilibrio tra libertà di stampa e responsabilità nel trattare argomenti sensibili.

L’attesa per ulteriori sviluppi, inclusa la promessa di Report di ritornare sull’argomento dei migranti, mette in evidenza la persistente importanza di un’informazione accurata e trasparente nel contesto geopolitico contemporaneo.

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