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Quanto costano ai cittadini le rotatorie abruzzesi? Stanno sorgendo da tempo in ogni angolo della regione

Dopo i soldi finiti nelle casse del Comune di Lanciano per la realizzazione di cui, secondo Emilio Nasuti consigliere regionale e firmatario della delibera che ha destinato i fondi, non se ne poteva fare a meno. Insomma, secondo il pidiellino frentano i cittadini della Lanciano da bere non aspettavano altro. Ebbene dall’altro capo del mondo, a Penne, il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa e l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Ruggieri si preoccupano delle sorti del “monumento” rotatorio fortemente voluto dall’ente pescarese e pagato, a malincuore, da tutti i “sudditi” italiani. La squadra dei “belli” domani mattina sarà a Penne per un sopralluogo all’opera millenaria che si trova tra la SS 81 Piceno Aprutina e la SP 151. Quanto è costato questo altro monumento da far accapponare la pelle a Toyo Ito? Soltanto 523mila euro. Che volete voi poveri sudditi abruzzesi, le opere artistiche si pagano e come se si pagano. «I lavori, consegnati ad aprile dello scorso anno e rallentati da una serie di contenziosi, sono in buona sostanza ultimati».  E quali saranno questi contenziosi? Il presidente Testa assicura che:«mancano solo piccoli dettagli di cui avremo contezza domani. Ciò che è più importante, è che la rotatoria sia fruibile ormai da mesi, producendo quindi i suoi effetti positivi sulla viabilità e creando quelle condizioni di sicurezza per gli automobilisti che prima mancavano, nonostante si tratti di un punto di snodo fondamentale dove transitano, nelle ore di punta, 2500 veicoli». Come se non bastasse, oltre a questo fantastico intervento di edilizia urbana, la Provincia appalta un’altra opera e cioè la variante Est di Penne, che fa parte di un appalto più consistente nella valle del Tavo da 4 milioni 750 mila euro. «Al momento, spiegano da Palazzo dei Marmi, a causa di un ricorso al Consiglio di Stato, la procedura è bloccata e i tempi inizialmente previsti slitteranno inevitabilmente». E se questi ultimi investimenti pubblici vi sembrano pochi non temete perché la Provincia dovrà «sostenere ulteriori oneri per il disbrigo del contenzioso tra i ricorrenti». L’importante è sbloccare i lavori, poi svuotare le tasche dei cittadini.

di Antonio Del Furbo

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