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Poteri occulti e muri di gomma intorno all’elettrosmog di San Silvestro

La tensione è alle stelle nel quartiere San Silvestro di Pescara: cittadini e rappresentanti delle associazioni sono da qualche tempo stufi delle mancate promesse dei politici e delle inadempienze da parte, pare, di amministratori pubblici a far rispettare la legge delocalizzando gli impianti radio-televisivi. Lorenzo D’Andrea del comitato “San Silvestro contro le antenne” tiene a precisare che «l’esposizione ai campi elettromagnetici riduce, secondo lo studio del professor Boscolo, le difese immunitarie di circa il 30%». Lo stesso Mariano D’Andrea si definisce una cavia: «i nostri figli, i nostri nipoti e il futuro di San Silvestro non possono passare per una popolazione costretta a vivere da cavie». Le misurazioni fatte da venti anni a questa parte hanno dimostrato la gravità della situazione e il quartiere, anche secondo le carte dell’ARTA, vive sotto una cappa elettromagnetica. «Il silenzio di chi percepisce 20mila euro al mese per non difenderci è scandaloso» aggiunge D’Andrea «sanno tutto e stanno in silenzio». Chi è, quindi, che sa la verità e non parla? Il Sindaco o forse l’ARTA? O magari il Senatore Mascitelli? Proprio a quest’ultimo avremmo voluto porre qualche domanda ma al momento, dopo averlo sollecitato a un incontro chiarificatore davanti alle nostre telecamere, non abbiamo ancora avuto risposta. Sarebbe interessante capire se intorno a questa vicenda ruotano dei poteri occulti o lobby con forti interessi privati. Chiederemmo al Senatore, ad esempio, come mai fu così sicuro nell’esternare la frase “vi autorizzo a sputarmi in faccia se le antenne andranno via”. Vorremmo anche capire perché la querela presentata alla magistratura pescarese giace nei cassetti senza che se ne possa sapere nulla circa il contenuto. Enio Salle aggiunge: «stavamo aspettando da quattro anni la delocalizzazione delle antenne e con il nuovo piano di assegnazione delle frequenze è stato cancellato San Silvestro». Pare che nessuno si muova per aiutare queste famiglie in difficoltà e tutto sia fermo e immobile; se qualcuno prova a porre domande, nessuno dà una risposta. Mariano D’Andrea una spiegazione se la dà e ipotizza che «gli amministratori e i politici locali si appoggiano per le campagne elettorali alle televisioni locali, ciò vuol dire che le emittenti hanno agito nei loro confronti». Poi ci sarebbe anche una risposta per chi accusa i residenti di aver costruito le case dopo l’installazione dei ripetitori: «la Rai è arrivata qui con l’inganno dicendo che avrebbe fatto una redazione già nel 1946» e non quindi, secondo Mariano D’Andrea, un sito di trasmissione. La storia è ingarbugliata anche perché non si sa, tra l’altro, dove dovrebbe sorgere l’eventuale piattaforma marina. Tutto questo mentre la Regione fornisce un contributo di un milione di euro alle tv locali per l’adeguamento al digitale terrestre. Come dire … oltre il danno la beffa!

 

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