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Codici: “Il Cda dell’Aca è illegittimo e nessuno ne parla”

L’attuale presidente dimissionario dell’Aca, Ezio De Cristoforo, ricandidato nuovamente alla presidenza dell’ente, è il coniuge del Sindaco di Bolognano“. Ancora:”Sindaco di un comune azionista dell’Aca S.p.a.“. Questa è già una prima situazione di grave incompatibilità, secondo Domenico Pettinari dell’associazione Codici di Pescara, dell’attuale presidente dell’Aca. Proprio il responsabile di Codici cita un articolo di legge dove si evince che:”gli amministratori, i dirigenti, i responsabili dei servizi degli enti locali non possono ricoprire ruoli di gestione all’interno delle società controllate” e, la stessa legge prosegue Pettinari, “estende il divieto anche ai coniugi degli amministratori ed ai parenti affini fino al quarto grado“. Sempre il sindaco di Bolognano è dipendente dell’Aca e svolge mansioni di responsabilità all’interno del laboratorio chimico. Ancora: il sindaco di Casalincontrada, Concetta Di Luzio socia e azionista dell’ente acquedottistico, è membro del consiglio d’amministrazione dell’Aca. Tra l’altro l’intero Cda nel Marzo 2011 decadde in seguito alle dimissioni di Bruno Catena e del consigliere Di Michele e, secondo lo statuto, si sarebbe dovuto dichiarare decaduto il consiglio. La cosa non fu mai fatta. I componenti dell’Aca, invece, hanno indetto per il prossimo 30 Luglio un’assemblea ordinaria per votare un solo presidente ed un solo membro del consiglio d’amministrazione. Codici ha diffidato per questo l’Aca a dichiarare decaduto il Cda ai sensi dell’articolo 15 dello statuto e a far riproporre la votazione di tutti i membri del consiglio d’amministrazione e astenendosi dal votare membri in posizione d’incompatibilità.
E le irregolarità non finiscono qui. C’è la questione delle condutture diventate ormai un colabrodo; solo nel 2010 si sono persi 300 litri al secondo di acqua ovvero il 55% del totale immesso. I comuni che detengono il record sono: Rapino e Carpineto della Nora con l’81,8%, Pescosansonesco con il 78,5%, Fara Filiorum Petri con il 78,1% e Bolognano con il 71,7%. Molte anomalie vengono riscontrate nelle voci del bilancio: 400 mila euro di attivo ma con 44,8 milioni di esposizione nei confronti dei fornitori e cioè un +12 mln rispetto all’anno precedente. Poi una fetta di 20 mln nei confronti delle banche. L’Aca sostiene di recuperare entro 12 ben 67 milioni di euro rispetto ai 4,7 milioni dell’anno precedente. Codici si chiede quale sia il metodo di recupero per ottenere certe “performance”. Ma soprattutto ci chiediamo: a cosa servono 175 dipendenti (maggioranza impiegati) se tutte le mansioni, tra cui quelle di controllo e riscossione, sono esternalizzate? Non ci aspettiamo una risposta dalla politica, ma dalla magistratura sì.

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